Acqua in Sicilia, Legambiente: “Si regalano i fondi del Pnrr a Siciliacque”
«Si scrive acqua, si legge svendita e affari per SicilAcque. Parafrasando uno slogan utilizzato durante il referendum per la pubblicizzazione dell’acqua del 2011, sembra proprio questa la finalità del ddl sull’istituzione dell’autorità unica che, nei fatti, consegnerebbe a SicilAcque, la società monstre voluta da Cuffaro di proprietà della multinazionale Veolia, una posizione dominante nella gestione degli ingenti fondi pubblici del PNRR e della prossima programmazione europea».
Lo scrive in una nota Legambiente Sicilia. “Timori e perplessità su questa paventata riforma che Legambiente condivide con chi, sindaci, associazioni e il Forum Acqua Bene comune, si è battuto in questi anni per affermare in Sicilia la risorsa acqua come bene comune e per garantirne l’accesso e il diritto anche ai meno abbienti. – aggiunge la nota – Occorre al più presto correggere le storture del sistema idrico siciliano dando compiuta applicazione rivendicando innanzitutto la correttezza degli adempimenti contrattuali in capo a Siciliacque sugli investimenti effettuati e sulle tariffe applicate dal 2016 ad oggi riconosciute illegittime dal CGA».
« Occorre, invece intervenire su una legge esistente, che Legambiente ritiene essere una buona legge, migliorandola e adeguandola alle necessità di una gestione della risorsa idrica più equa, razionale e sostenibile attraverso il coinvolgimento del settore urbano, civile, industriale e agricolo», conclude.