ACQUA, IGNAZIO BIVONA: “L’ATI DECIDE IN SILENZIO SCELTE IMPORTANTI CHE HANNO RICADUTE SU TUTTI I COMUNI”
L’Ati di Agrigento con Comunicazione Prot n.972 del 6 Aprile 2020 ha riconosciuto al Comune di Santo Stefano Quisquina la sussistenza dei requisiti della gestione autonoma del servizio idrico ai sensi dell’Art.147 comma 2 del D.lgs n.152/2006.
La stessa lettera, con protocolli diversi, è stata inviata anche agli sette Comuni che non hanno consegnato le reti idriche. E mentre il sindaco di Santo Stefano di Quisquina esulta postando nel suo profilo Facebook che si tratta di “un fatto storico per la comunità locale che scrive definitivamente la parola fine ad oltre 14 anni di lotte, rivendicazioni e dispute giudiziarie. Da oggi il Comune di Santo Strefano, in piena legittimità, potrà gestire le proprie risorse ed il servizio idrico rispondendo alle aspettative dei propri cittadini”. L’Amministrazione Comunale , continua il sindaco di Santo Stefano , “esprime viva soddisfazione per il risultato ottenuto che costituiva uno dei punti cardine del proprio programma amministrativo”.
La decisione dell’Ati è arrivata qualche giorno fa, nel corso dell’emergenza coronavirus. Quasi in silenzio se il sindaco di Santo Stefano di Quisquina non avesse reso pubblico il suo entusiasmo. Ma c’è, e ci saranno levate di scudi da parte degli altri 9 Comuni esclusi, anche chi evidenzia come “vengono assunte decisioni importanti da parte dell’ATI che hanno ricaduta su tutti i Comuni che ne fanno parte, ebbene tutti in silenzio”. Lo posta l’ex assessore comunale di Sciacca, Ignazio Bivona. L’unicità della gestione idrica provinciale, in buona sostanza, viene meno con conseguenze che avranno riverberi sulla ripartizione dei costi e, quindi, sulla tariffazione.
Filippo Cardinale