ACQUA, COMUNI NON CONSEGNATARI: “SI CHIUDA IL CERCHIO E BASTA CON LE PROROGHE”

Bisogna chiudere il cerchio della unicità del servizio idrico agrigentino senza perdere ulteriore tempo concedendo proroghe non previste dalla normativa ai Comuni non consegnatari delle reti e impianti. Lo sollecita il centrodestra e il consigliere indipendente Cinzia Deliberto.

“Il consiglio direttivo dell’ATI, presieduto da Francesca Valenti, ha diramato agli uffici una direttiva con cui consentirebbe ai comuni non consegnatari ed anche a quelli che non rientrano in maniera chiara nella legge 147, di avere una proroga di diciotto mesi per comprendere se queste condizioni si verificano”. Per i firmatari della nota, “sarebbe grave atteso che vanificherebbe le battaglie portate avanti dal Comune di Sciacca per fare in modo che il principio dei solidarietà all’interno dell’ATI, con una suddivisione dei costi tra tutti i Comuni dell’ambito assolutamente equa, si concretizzi”.

“Chi non ha consegnato le reti continuerebbe a gestire il servizio per come hanno fatto. La cosa è grave per due ordini di ragione: da un lato la notizia non è stata resa pubblica al Consiglio comunale di Sciacca celebrato qualche giorno fa e dall’altro è grave che ciò venga avallato da un presidente dell’ATI che è anche sindaco di un comune consegnatario, pregiudicando gli interessi dei cittadini e dunque della comunità saccense”.