ABBELLIRE E’ INUTILE SE GIRANO BARBARI INDISTURBATI
A volte viene voglia di smettere di credere in miglioramento culturale della città, viene voglia di essere pessimisti. Per colpa di pochi imbecilli, barbari, socialmente inutili, la città è costretta a subire violenze, ad essere mortificata nel decoro urbano. In fin dei conti, deturpare la propria città è usare violenza. Il muretto, da poco riqualificato, insieme a tutta la zona del Campidoglio e Porta di Mare, è stato imbrattato dai soliti imbecilli. Come al solito, rimangono impuniti perché la città non dispone di sistemi di videosorveglianza.
Dalla foto si evince che l’atto vandalico è stato messo a segno di giorno. La domanda che sorge spontanea è: ma nessuno ha visto questo barbaro (o questi barbari) mentre usava violenza contro il bene comune? Qualcuno ha fatto finta di niente? Qualcuno persevera con un atteggiamento di indifferenza?
Sono fatti che feriscono il cuore di chi ama questa città. E’ un fatto insopportabile pensare e constatare che la nostra città vede vanificati gli sforzi che si compiono per abbellirla, renderla più bella, più decorosa. Ma ciò che fa inghiottire amaro è che si tratta di giovani. Giovani scalmanati, giovani che hanno sicuramente problemi interni, esistenziali. Barbari che agiscono senza pudore, ritegno, logica. Eppure, i giovani sono la speranza del nostro futuro. Tra di essi, la stragrande maggioranza ha sani comportamenti, ma pochi barbari inducono a essere pessimisti.
Realizzare un valido ed efficace sistema di videosorveglianza diventa una priorità. Si pensi il modo di reperire soldi, anche attingendo dall’imposta di soggiorno. In fondo, tutelare i nostri beni architettonici ha un triplo vantaggio: far godere i cittadini delle riqualificazioni, presentare la città ai turisti in modo decoroso e accogliente, tutelare la stessa città da imbecilli che godono di un’impunità che non può più essere tollerata.
“Purtroppo la madre degli imbecillì è sempre incinta”, dice il consigliere comunale Salvatore Monte, sollecitando “in pieno spirito di collaborazione, di verificare immediatamente la possibilità di smacchiare il marmo”.
Filippo Cardinale