A Sciacca l’unico tratto di spiaggia della provincia dove è vietata la balneazione

SCIACCA. Vecchi divieti per il mare agrigentino nel decreto 2021 dell’Assessorato Regionale della Salute. Il provvedimento con cui la Regione Siciliana individua le zone di mare vietate alla balneazione è dello scorso aprile e nei giorni scorsi ha imposto ai sindaci dei Comuni interessati di emettere i divieti di balneazione dall’1 maggio al 31 ottobre per l’inizio e la fine della stagione balneare. I divieti si suddividono per inquinamento e per la presenza di porti e scali marittimi.
Il tratto di mare della costa agrigentina vietato alla balneazione per inquinamento è lungo 3 chilometri e 444 metri, quello invece riferito a zone immediate alle aree portuali è lungo 6.054 metri.
Per i divieti relativo a inquinamento, la parte del… leone la fanno le due città più grandi, Agrigento e Sciacca, rispettivamente con 900 e 1.034 metri. Gli altri centri presenti nel decreto regionale sono Licata (500 metri di divieto), Palma di Montechiaro 450 metri), Realmonte (200 metri) e Siculiana (360).
Per quanto riguarda i divieti imposti per i tratti di mare vicini alle aree portuali, sono interessati San Leone ad Agrigento (245 metri), Porto e Marina Cala del sole di Licata rispettivamente con 2.122 metri e 322 metri di divieto, il porto di Porto Palo a Menfi con 312 metri, un tratto di 150 metri del molo foraneo di Marina di Palma, l’area industriale Asi e il porto di Porto Empedocle rispettivamente con 1.650 e 495 metri, il porto di Sciacca per 870 metri e il porto di Siculiana Marina per 210 metri. Ci concentriamo con i divieti dovuti ad inquinamento, alcuni dei quali sono storici e determinati soprattutto dall’assenza di impianti di depurazione delle acque, numeri che in futuro dovrebbero ridimensionarsi alla luce delle tante opere progettate lungo i Comuni costieri agrigentini e riguardanti reti fognarie e depuratori. A Licata il divieto per inquinamento interessa il tratto compreso tra i 200 metri a destra e 300 metri a sinistra dalla Foce del fiume Salso per un totale di 500 metri; ad Agrigento i 200 metri a destra ed i 200 metri a sinistra del fiume Naro ed i 200 metri a destra ed i 300 a sinistra del fiume Akragas; a Palma di Montechiaro inibiti alla balneazione i 250 metri a destra ed i 200 a sinistra dalla foce del fiume Palma; a Realmonte 100 metri a destra e 100 a sinistra del Vallone Forte; a Sciacca 260 metri del tratto del Vallone Cansalamone e 200 metri del torrente Foce di Mezzo-Ganetici; a Siculiana 150 metri a destra e 200 a sinistra del torrente Canne.
L’unico tratto di spiaggia della provincia di Agrigento che non è vicino a torrenti e valloni è dove è vietata la balneazione, si trova a Sciacca: si tratta della spiaggia Lido Salus, inbita alla balneazione per un tratto di 554 metri. Un divieto che risale a oltre 20 anni fa e che non è stato modificato nemmeno dopo la realizzazione del primo stralcio del depuratore, che non serve però la zona in questione. Nonostante ciò, e nonostante i cartelli di divieto che il Comune appone ogni anno lungo l’arenile, la zona è terza come sito preferito dai bagnanti dopo le spiagge di San Marco e Sovareto.
Giuseppe Recca