A Ribera nidifica il “fratino”. Eccezionale scoperta del Wwf, il trampoliere arriva dall’Africa (fotogallery)
A Ribera uno straordinario evento: il ritrovamento di una colonia di “fratino”. Si tratta di un minuscolo trampoliere che arriva dall’Africa, inserito tra le specie da tutelare dalla Direttiva UE “Uccelli”, ed è l’emblema dello stato di conservazione delle nostre spiagge e anche simbolo dello stretto legame tra le abitudini dell’uomo e i delicati equilibri della biodiversità.
Una coppia di escursionisti agrigentini trova un piccolo batuffolo di tenerezza, in forma di uccellino apparentemente disperso, in una spiaggia di Ribera dove si confonde tra i sassi.
È un attimo. L’istinto di salvare un pulcino da una fine crudele spinge i due ragazzi a trattenerlo per cercare aiuto presso le strutture pubbliche.
Ma essendo oggi domenica, è difficile trovare aiuto. Per fortuna incontrano quattro ragazze del posto, Valentina Lupo, Francesca Tavormina, Maria Carmela e Tiziana Bacino, che prontamente telefonano al presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, Giuseppe Mazzotta, che abita proprio a Ribera.
Ci si accorda per il da farsi e prontamente il piccolo pullo (non sa volare) viene portato al presidente Mazzotta. Ad una attenta osservazione si constata che il piccolo è in buone condizioni di salute e viene consultato l’operatore del Centro Recupero Fauna Selvatica Dino Valenti, l’Ispettore Superiore in congedo del Corpo Forestale Franco Messana, il responsabile della rete fratino locale WWF Gino Galia e quello nazionale Luigi Agresti. Il Wwf conviene di riportare immediatamente sul luogo del ritrovamento l’animale.
Mazzotta chiama Giuseppe Scorsone, volontario WWF e vicepresidente dell’associazione Misilcassim, e si reca nella zona dove il fratino è stato prelevato, mettendosi a cercare la mamma dell’uccellino.
Si ha un cenno di risposta ai richiami incessanti che il piccolo ha ripetuto per tutto il tempo in cui è stato trattenuto da noi umani, così i due volontari hanno liberato il piccolo fratino, che vispamente si è messo a saltellare verso un canneto, dove ad attenderlo ci sarà stata la famigliola. Per Valentina Lupo, “la sensazione che si prova a rispettare e ad amare la natura è davvero unica e speciale”.
Se una spiaggia è in cattivo stato di conservazione, inquinata e degradata, oppure livellata dalle ruspe, difficilmente sarà visitata da questo splendido piccolo trampoliere. Al contrario, la presenza di un nido di fratino è sempre un ottimo segnale dello stato di salute di un ambiente marino e di una spiaggia correttamente tutelata e conservata.
In Italia si registrano ogni anno dalle 1500 alle 1800 coppie nidificanti, ma dal 1993 al 2010 la popolazione svernante è diminuita del 50%, per questo il WWF ha istituito una apposita “Rete fratino” che ne tutela l’incolumità.