A RIBERA, LE POSTE DIVENTANO OCCASIONE DI ASSEMBRAMENTO. IL SINDACO AVVERTE ANCHE IL PREFETTO
.Una lettera indirizzata al direttore regionale e provinciale delle Poste, ma anche al Prefetto di Agrigento per denunciare una situazione rischiosa. E’ il caso degli uffici postali che hanno chiuso sportelli e ridotti gli orari di ricevimento del pubblico.
E capita, come vi vede nella foto, che la gente crea assembramenti con un livello di rischio contagio elevato. “Centinaia di anziani sono costretti ad aspettare ore ed ore sotto il sole cocente per poi alle 13.35 sentirsi dire dobbiamo chiudere venga domani”.
Dunque, Pace evidenzia come,oltre al rischio assembramento, molte persone “si ritrovano incolpevolmente a dover patire le stesse colpe per diversa giornate consecutivamente”. Per Carmelo Pace diventa “incomprensibile quale sia la motivazione che anziché evitare assembramenti, Poste Italiane le favorisca. Per quale motivo chiudere la succursale e concentrare tutti gli anziani utenti in un unico luogo? Per quale motivo, oltre a chiudere la succursale ,adottare un orario ridotto ? Per quale motivo concentrare tutti gli anziani, (che sono anche le categorie più a rischio , )in spazi ridotti e nello stesso momento?”
Pace ricorda che i vari DPCM, ordinanze regionali e locali “vanno tutti nella direzione di evitare situazioni a rischio contagio e assembramenti. Come mai Poste Italiane va in tutt’altra direzione vanificando sforzi e sacrifici di tutti”.
Sono interrogativi legittimi e, sinceramente, non sin comprende come uffici postali che erogano servizi indispensabili per le persone possano assumere una organizzazione che cozza con la rigida sostanza della lotta al coronavirus: evitare assembramenti e contatti ravvicinati. Ma soprattutto il disagio ad anziani costretti a lunghe attese sotto il sole.