A Porto Empedocle l’ultimo viaggio per 11 migranti
Undici bare, fra cui quella bianca della bambina di 6 anni morta in seguito al naufragio di mercoledì scorso in acque Sar Maltesi, sono state sbarcate stamattina dal traghetto Paolo Veronese al molo di Porto Empedocle. Nove sono vittime dell’ultima tragedia del mare, le altre due di quella dello scorso 18 marzo. Fra i cadaveri, trasferiti da Lampedusa, anche quelli di tre donne giovani: una di 16-17 anni, una di 17-20 anni e l’altra di 15-17 anni. La procura di Agrigento ha dato il via libera sia al trasferimento che alla sepoltura. Ad accogliere i feretri il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, il capo di Gabinetto della prefettura Elisa Vaccaro e alcuni sindaci della provincia, fra cui quello della città dei Templi Franco Micciché e quello di Favara Antonio Palumbo.
«I sindaci della provincia di Agrigento dimostrano di possedere le migliori virtù della Sicilia: accoglienza in senso ampio, disponibilità e generosità», ha detto, sul molo di Porto Empedocle, poco prima dello sbarco degli 11 feretri, il prefetto Filippo Romano che ha voluto ringraziare i sindaci che ancora una volta hanno cercato e trovato posto nei cimiteri cittadini per far seppellire i migranti morti durante le traversate. «Stiamo lavorando, anche se speriamo che non sia necessario, un camposanto islamico. Un cimitero che servirà anche per gli islamici presenti regolarmente in questa provincia che hanno manifestato di recente la necessità e la disponibilità a collaborare alla realizzazione – ha spiegato Romano – . Sarà creato infatti a spese della comunità islamica. Sarà una piccola realizzazione, ma sarà un segno anche di integrazione». Fino ad ora, gli islamici residenti nell’Agrigentino o rimasti vittime di tragedie del mare sono stati trasferiti nel cimitero di Messina.