A MILANO, ZONA NAVIGLI, L’INCOSCIENZA DOMINA. LA TRAGEDIA DIMENTICATA?

Il sindaco di Milano Beppe Sala si è imbufalito, a ragione veduta. Come dargli torto? Nella zona dove il coronavirus ha fatto strage tutto sembra gettato alle spalle, come se niente fosse successo, come se il terribile virus fosse sparito. E nella fase 2, quella più delicata, tantissimi milanesi hanno inteso un libera tutti. La zona dei Navigli è tornata ad affollarsi per l’ora dell’aperitivo, con milanesi anche “senza mascherina”.

Il sindaco è stato costretto a lanciare un ultimatum alla città: “O le cose cambiano oggi, non domani, o prenderò provvedimenti e chiuderò i Navigli” o tutti quei luoghi a rischio assembramento”.  Milano è una polveriera pronta ad esplodere. Se i contagi riprenderanno a salire, il timore è quello di dover archiviare subito la Fase 2.

Il sindaco dice che in gioco c’è la ripresa e il lavoro che serve soprattutto ad arginare un’altra crisi, quella economica e sociale. “Quando c’è da ringraziare i milanesi per il loro comportamento virtuoso io sono sempre il primo a farlo e mi piace anche. Però ci sono dei momenti in cui c’è da incazzarsi e questo è uno di quelli: le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose”.

Possiamo sottolineare che noi “sudisti” abbiamo un livello di comprensione del pericolo più spiccato di tanti milanesi? Eppure, nel vituperato sud di Feltri si sono avuto un contagio contenuto. Allora, il sudista porta nel suo Dna uno spiccato senso del dovere, dell’osservanza delle norme.

Filippo Cardinale