A GELA DUBBI SU RAYMOND BONDIN, PRESUNTO AMBASCIATORE UNESCO. ORA ANCHE A CALTABELLOTTA…
Avrebbe da tempo contatti anche con Caltabellotta il maltese Raymond Bondin, nei confronti del quale a Gela qualcuno mette in dubbio il suo ruolo di ambasciatore vero dell’Unesco. I componenti del comitato promotore per le «Mura di Fortificazione di Gela, patrimonio dell’umanità», ieri lo hanno ricevuto in pompa magna in municipio nella speranza di ottenere la nomination delle «Mura Timoleontee» come Patrimonio dell’Unesco. In perfetta buona fede, sia i promotori dell’incontro che il sindaco, Lucio Greco, hanno accolto l’ospite annunciato da «persone fidate» come «ambasciatore dell’Unesco». Ray Bondin in realtà avrebbe ricoperto tale carica fino al 2013 per poi ottenere l’incarico onorario di «presidente della commissione maltese per l’Unesco».
Il vero ambasciatore di Malta in carica presso l’organizzazione Onu per l’educazione, scienze e cultura è attualmente Joe Vella Gauci. Ma Bondin (che ora dice di essere ambasciatore «non residente» di Malta in Bulgaria) avrebbe continuato a frequentare la Sicilia, ospite non pagante a carico dei Comuni che lo interpellano, elargendo consigli e fornendo consulenze (ancora da stabilire se gratuite o a pagamento) senza mai dire di essere nunzio Unesco in carica ma lasciandolo credere. Lo avrebbe scoperto un avvocato di Militello Val di Catania, Salvo Liggieri, che ha scritto tutto su vari post di Facebook.
Anche a Caltabellotta da tempo c’è un ampio movimento cittadino che nel tentativo di ottenere la “certificazione” Unesco avrebbe contattato lo stesso Bondin. Non è un caso che su Facebook è presente un gruppo pubblico denominato “Caltabellotta: primo passo concreto verso Patrimonio Mondiale Unesco con oltre tremila membri, di cui Bondin risulta essere amministratore insieme a due persone di Caltabellotta. Un gruppo – si legge nella descrizione – nato per promuovere l’immagine di Caltabellotta nel mondo sotto l’aspetto Paesaggistico, Architettonico, Archeologico, Archeoastronomico, Etnoantropologico e Storico e ha come scopo primario la iscrizione del Comune nella Tentative List of Unesco”. Bondin nel 2016 è stato pure a Caltabellotta ed ha incontrato l’ex sindaco Paolo Segreto (foto).
Lo scorso 26 aprile Bondin ha comunicato ai componenti del gruppo di Caltabellotta che era pronto un primo dossier per presentare istanza all’Unesco e che l’avrebbe presentato dopo le elezioni amministrative. I suoi ultimi post avevano sollevato qualche perplessità e molti lo attendono ancora a Caltabellotta.