HA COMPIUTO 40 ANNI…MA RIMANE ANCORA CHIUSA. ALTRI INTOPPI NON CONSENTONO L’APERTURA?
Quella della casa albergo per anziani di via Allende è l’emblema di una Sicilia sprecona di soldi pubblici che realizza opere pubbliche ma le lascia eternamente incompiute. Sciacca, di tale emblema, è degna rappresentante. Rimangono al degrado, seppure oggetti di recenti finanziamenti, il Teatro Popolare, la piscina comunale e la casa albergo per anziani di via Allende. Quest’ultima si tinge di mistero e l’attore principale, manco a dirlo, è il Comune di Sciacca.
L’unica certezza è che tra il Comune e la cooperativa Arcobaleno, che si è aggiudicata il bando per la gestione, vi è una folta corrispondenza. Ciò fa presupporre che vi è l’immancabile cavillo burocratico che alza il freno. Come altra certezza è che, a distanza di un anno, non si sarebbe formalizzato il verbale di consistenza (ormai famoso per i saccensi perché è anche l’oggetto del contendere delle terme tra il Comune e la Regione).
Ma cosa frena l’apertura della struttura di via Allende? Il mistero sta tra gli Uffici del Comune che non riescono a dipanare la matassa. Nodi che si formerebbero, pare, anche tra diversi Uffici comunali. Un mistero che avrebbe prodotto scambio di lettere che, conoscendo la storia degli ultimi 50 anni della nostra Sciacca, con molta probabilità porteranno ad un contenzioso senza fine.
Tutto ciò quando ci si avvicina ad uno speciale anniversario, quello dei quarant’anni dal giorno in cui il Comune ha acquistò la proprietà del terreno per realizzarvi la struttura. Struttura abbandonata per decenni. Poi vi fu lo sblocco di un ulteriore finanziamento (con fondi europei) per il completamento. Ma qui siamo fermi a due anni fa. Fu emesso il bando per l’affidamento a terzi della struttura che abbraccia, come attività, servizi per anziani, donne in difficoltà, disabili e minori protetti.
Due anni fa si celebrò un primo bando per la concessione a privati, ma venne disertato. Ne venne emesso, a breve distanza temporale, un secondo con opportune modifiche che ebbe più fortuna; ad aggiudicarsi la gestione è stata la locale cooperativa Arcobaleno. Fu necessaria una lieve rimodulazione dei parametri inerenti il canone e la durata, tali da rendere la gara maggiormente partecipativa nel rispetto.
La consegna definitiva non sarebbe ancora perfezionata. Segno che i soliti cavilli hanno preso le redini della situazione.
Intanto, la struttura accusa grossi problemi di infiltrazione di acqua piovana dalla terrazza. Ma non solo, parrebbero esserci anche umidità di risalita in varie zone del piano terra. Esternamente si presenta pronta all’uso, ma internamente registra la necessità di interventi che hanno urgenza di essere effettuati. Così, come la struttura ha bisogno di una manutenzione esterna straordinaria. Nella zona esterna il terreno è ancora allo stato grezzo.
Ma il punto di domanda preminente è: perché ad oggi la struttura è ferma? Sono opportunità per il sociale, sono posti di lavoro. Sarebbe interessante che l’Amministrazione comunale battesse un colpo.
Filippo Cardinale