A RIBERA DIBATTITO SUL GIOCO D’AZZARDO, UNA PIAGA SOCIALE
“Non giocarti il futuro” è il titolo di in incontro pubblico per discutere sul grave tema sociale del gioco d’azzardo. L’incontro, organizzato dall’Asp di Agrigento, dal Comune, dall’Anfi, dall’associazione Gens Nova, dall’Inner Wheel, si svolge domani pomeriggio alle ore 18 nella sala del Bambino della chiesa Madre di Ribera.
Saranno relatori l’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della Commissione Sanità dell’Ars, il dottor Paolo Palco, responsabile Sert di Ribera, l’avvocato Antonino Maria Sala, vice presidente Centro Italia Meridionale Anfi e presidente dell’associazione Gens Nova, la dottoressa Maria Grazia Bonsignore, psicoterapeuta e presidente dell’Inner Wheel, il colonnello Pietro Maggio, comandante provinciale della Guardia di Finanza.
La ludodipendenza, ossia dipendenza dal gioco d’azzardo, è una realtà che solo negli ultimi decenni è stata trattata per quello che è: una grave patologia psichica. Videolottery, slot machine, gratta e vinci, lotto e superenalotto, i giochi al casinò, il “Win for life”, le scommesse, il bingo, il poker online sono diventati causa di gravi danni economici ed emarginazione per un numero enorme di italiani. Un numero purtroppo in crescita.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) circa 18,4 milioni giocano d’azzardo abitualmente. Il 36% circa del totale della popolazione. La spesa si aggira intorno ai 100 miliardi. Circa 1,5 milioni sono giocatori problematici, cioè persone nei quali ancora non è presente una vera e propria patologia attiva, ma che sono afflitti da problemi sociali ai quali tentano di porre rimedio (o di sfuggire) attraverso il gioco. Esistono poi i giocatori patologici nei quali la dimensione del gioco è ribaltata in un comportamento distruttivo che è alimentato da altre serie problematiche psichiche.