COME SONO CAMBIATI IN 2 ANNI I NUMERI ELETTORALI IN AULA CONSILIARE
A distanza di due anni dalle ultime elezioni amministrative di Sciacca, il quadro numerico nell’aula consiliare ha subito un radicale cambiamento.
Lasciamo parlare i numeri, nel rispetto del detto che la matematica non è opinione. Partendo da questo assioma, non può non osservarsi una “contabilità” di voti elettorali che dal giugno 2017 ad oggi ha subito una forte oscillazione tanto da sconvolgere in maniera pesante il quadro iniziale.
Compiendo un passo a ritroso fino al varo dell’attuale consiliatura, essa parte con un totale dei voti dei consiglieri comunali eletti di 9.523; di questi, 4.652 sono delle iniziali opposizioni, mentre 4.871 dell’originaria maggioranza. C’è una differenza a vantaggio della maggioranza di appena 2019 voti, pur a quest’ultima scattando il premio di maggioranza che le permette di avere 14 consiglieri comunali su 24.
Le vicende politiche tutte interne alla maggioranza hanno creato forti movimenti tellurici che non possono passare inosservati. E’ una realtà che ha, inevitabilmente, riverberi importanti sull’assetto del Consiglio comunale.
A distanza di due anni quei numeri sopra citati sono stati letteralmente sconvolti. Oggi, le opposizioni sommano consensi elettorali pari a 5.307 contro i 3.901 della maggioranza. In buona sostanza, dall’opposizione si sono spostati 1.406 voti. Cifra destinata a scendere ancora di parecchio fino a 3.394 con la preannunciata “indipendenza” del consigliere comunale Paolo Mandracchia.
In appena due anni dall’inizio della consiliatura è davvero un terremoto politico. Ci fermiamo al “gioco” dei numeri. Altri possono andare oltre e analizzare con le proprie idee. Ma un elemento appare certo: il quadro elettorale dell’Aula non rispecchia più la realtà di due anni fa.
Filippo Cardinale