TRIVELLAZIONI A PORTO EMPEDOCLE: POLEMICA CATANZARO (PD)-M5S

Per il M5S sul tema trivellazioni nel Canale di Sicilia sostiene che ad aprire le porte alle prospezioni petrolifere è stato il Partito Democratico con il precedente governo, non quello attuale. A replicare alle affermazioni fatte nelle scorse ore dal parlamentare regionale saccense Michele Catanzaro, che commentava la partenza delle trivellazioni in mare nel comune di Porto Empedocle, amministrato del M5S, chiedendosi come “questo governo nazionale possa continuare a perseguire la logica delle trivellazioni, nonostante tantissimi cittadini, in più occasioni, abbiano palesemente manifestato la loro piena contrarietà a perforare il nostro mare”, è lo stesso primo cittadino del Comune di Porto Empedocle, Ida Carmina.

Non vediamo come il Comune di Porto Empedocle potrebbe avere mai rilasciato qualunque tipo di autorizzazione urbanistica legata alle installazioni temporanee delle apparecchiature necessarie alla costruzione dell’impianto “Offshore Ibleo” – dice Carmina – preso atto del fatto che le stesse, sorgendo in un’area demaniale, sfuggono alla competenza del Comune, in quanto soggette al controllo dell’Autorità Portuale di sistema”.

La Carmina riferisce che insieme ai deputati regionali Trizzino, Di Caro e Mangiacavallo, sarà presente all’incontro organizzato da Greenpeace a Licata proprio per manifestare “il dissenso alle politiche scellerate sulle trivellazioni e garantire, per il nostro tramite, il coinvolgimento del ministro per l’Ambiente il quale si è sempre mostrato sensibile alle politiche ambientali e che, proprio in materia di trivellazioni, si è speso affinché venissero sospesi, come previsto dalla legge “Semplificazioni”, i procedimenti per il conferimento di nuovi permessi di prospezione, di ricerca o di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, in attesa di una pianificazione ad hoc che tenga conto, in maniera imprescindibile, della sostenibilità ambientale, sociale ed economica di tali progetti”.

Poi Giampiero Tizzino rincara la dose sul piano politico: “A Catanzaro – afferma – consigliamo una robusta cura per la memoria, visto che, evidentemente, questa comincia a tradirlo e dimentica che il suo gruppo politico, appena cinque anni fa, ha approvato una norma che semplifica l’iter delle autorizzazioni in materia di trivellazioni, violando palesemente le direttive europee che prescrivono una separazione dei procedimenti di coltivazione e di estrazione di idrocarburi. E dimentica, altresì, che l’attuale ministero dell’Ambiente, sotto la guida di Sergio Costa, in questa fase può legittimamente porre in essere soltanto le attività relative al controllo, attraverso le verifiche di ottemperanza contenute proprio in quel decreto emanato dal Governo Renzi”.