IMPIANTO BIOMETANO, AL COMITATO LA RELAZIONE DEL CONSULENTE APPARE “SOFT”

Una relazione, quella del consulente incaricato dal sindaco Francesca Valenti, professoressa Livreri, che deve essere sottoposta al vaglio del comitato Scunchipani, ma che già sembra discostarsi dalle attese del medesimo. Il Comitato, alla presenza del legale Leonardo Palagonia e dell’ingegnere Mario Di Giovanna, valuterà, con apposita riunione nelle prossime ore, un giudizio, ma soprattutto intende quale effetto avranno le motivazioni espresse nella relazione rispetto ad una strategia di contrasto alla realizzazione dell’impianto proposto dalla My Ethanol del gruppo Moncada.

Impianto per il quale My Ethanol ha già comunicato l’inizio dei lavori. La relazione (allegata in PDF alla fine dell’articolo) conclude così: “Il progetto presentato si trova quindi in contrasto con l’articolo 20 del PEARS che prevede che “l’autorizzazione per la realizzazione di impianti di energia da fonte rinnovabile su terreni agricoli non può essere rilasciata ove essi non siano dichiarati dall’Amministrazione compatibili con la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali e la tutela delle biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale”.

Pertanto, “si esprime parere negativo di valutazione tecnico-ambientale per la realizzazione dell’impianto di biometano e dell’impianto di fotovoltaico a terra presso la My Ethanol in contrada Scunchipani”.

Il Comitato attende, anche, di capire quale sia la strategia dell’Amministrazione comunale, specie del sindaco che ha rilasciato, in seduta consiliare aperta e davanti al Comitato, dichiarazioni nette e determinate. I residenti e gli imprenditori agricoli, commerciali e turistici di contrada Scunchipani, vogliono capire le prossime mosse che l’Amministrazione comunale intende fare, comprese quelle che, inevitabilmente, percorreranno le aule della giustizia, anche amministrativa.

Ma soprattutto, il Comitato vuole comprendere se la motivazione della relazione, contenuta in due pagine, riuscirà a far da contrasto alle autorizzazioni già ottenute da My Ethanol.

Nella relazione si parla di un impianto “che risulta ampiamente sovradimensionato per quanto riguarda l’anidride carbonica prodotta a scopo alimentare poichè la quantità prodotta ogni anno, pari a 34.076 tonnellate, risulta essere più della metà dell’intero consumo nazionale di questa sostanza”, e dunque “appare evidente come questa non potrà trovare collocazione di mercato”, motivo per cui appare “forte il rischio che venga dispersa in atmosfera a valle del processo di fermentazione da cui viene generata con conseguente danno ambientale”.

Nella relazione sono indicati altri dati squisitamente tecnici. Ma c’è anche un passaggio che si riferisce all’aumento della circolazione dei mezzi pesanti. “Nell’ipotesi che le principali aziende agricole della provincia di Agrigento conferiscano i propri sottoprodotti agro-alimentari presso il presente impianto, è stato valutato l’impatto ambientali in termini di quantità di inquinanti immessi in atmosfera dai camion trasportatori e sono stati determinati quantitativi annui molto alti”.

Nella relazione si scrive una cifra: più di 50 camion al giorno che transitano sul tratto di SS115 per trasportare i sottoprodotti agro-alimentari presso l’impianto di contrada Scunchipani.

Si attende, nelle prossime ore, la riunione del Comitato e le determinazione che saranno assunte spetto alla relazione tecnica del consulente e le modalità di procedere nell’azione di contrasto alla realizzazione dell’impianto, i cui lavori, ripetiamo, hanno già avuto inizio con comunicazione al Comune.

Filippo Cardinale

RELAZIONE PROF LIVRERI IMPIANTO MONCADA