CARTELLA DA 1 MLN DI EURO, TRIBUNALE L’ANNULLA ACCOGLIENDO LA TESI DI AVVOCATO SACCENSE

Una cartella esattoriale di Riscossione Sicilia da 1 milione di euro per debiti fiscali della società,  cancellata dal Registro delle Imprese, è stata annullata dal  Giudice del Tribunale Civile di Palermo, V Sezione, Carmela Fachile, che ha accolto ha accolto l’opposizione presentata dall’avvocato Ignazio Mortillaro, tributarista del foro di Sciacca, legale di due ex soci di una società della provincia di Agrigento posta in liquidazione.

I due soci, Antonino Lupo e Stefano Virga,  non avevano percepito utili nel bilancio finale di liquidazione, pertanto, non dovevano pagare la cartella esattoriale da un milione di euro.

Il giudizio verteva sulla controversa questione – spesso al vaglio della Suprema Corte di Cassazione – della responsabilità dei soci per i debiti delle società estinte.

La vicenda trae origine da un provvedimento con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico disponeva la revoca delle agevolazioni concesse alla Società e la contestuale restituzione delle somme illegittimamente percepite.

Impugnato il provvedimento dinnanzi al TAR Palermo, l’avvocato Mortillaro ha evidenziato che i suoi clienti fossero “meri soci della società, la quale è stata cancellata dal registro delle imprese estinguendosi”.

Il Ministero convenuto, tuttavia, pur in pendenza del ricorso amministrativo, avviava il procedimento di recupero coattivo delle somme, mediante iscrizione a ruolo e successiva notifica della cartella esattoriale per 1 milione di euro.

Entrambi i giudicanti aditi, però, TAR Sicilia e Tribunale di Palermo, V Sez. Civile, hanno accolto interamente i motivi proposti dal difensore, sancendo che il socio diventa successore della società estinta soltanto ove, ex art. 2495, co. 2, c.c., abbia riscosso somme in base al bilancio finale di liquidazione.

Le amministrazioni resistenti su cui grava il relativo onere, in ordine agli utili percepiti dal singolo socio in sede di liquidazione della società nulla hanno provato in merito e, pertanto i soci non dovranno pagare la somma di 1 milione di euro e si vedranno rimborsate le spese legali di entrambi i giudizi.