BURGIO, “FERRANTELLI SULL’ACQUA FA IL PALADINO DIMENTICANDO IL SUO PASSATO”
Critica all’ex sindaco di Burgio, Vito Ferrantelli, da parte dell’opposizione consiliare sul tema dell’acqua che interviene con una nota stampa. Per il capogruppo Vincenzo Galifi, Vito Ferrantelli continua a parlare “à gogo” e “una volta disserta della necessità di definire i rapporti di Regione e Comuni con Siciliacque, lui che per anni in qualità di sindaco ha foraggiato codesta società, nonostante il territorio di Burgio abbia sorgenti proprie”.
Galifi ricorda che nel solo 2018 il Comune di Burgio “ha rimpinguato le casse di Siciliacque con oltre 71 mila euro”. Ferrantelli, durante l’intervista, ha detto che “è giusto che quei territori con abbondanti risorse idriche debbano metterle a disposizione degli altri”. E qui l’interrogativo di Galifi: “Ma se noi a Burgio l’acqua (in parte) la compriamo (e pure cara), quale contributo possiamo dare, dal punto di vista solidaristico, ad altri comuni?”.
“Se tutto il denaro corrisposto negli anni fosse stato impiegato per la necessaria ed improcrastinabile manutenzione della rete idrica e delle nostre sorgenti- dice il consigliere Domenico Arrigo – sarebbe venuta meno da un bel pezzo l’esigenza di rivolgersi a Siciliacque e, probabilmente, Burgio avrebbe potuto offrire davvero un contributo prezioso alla distribuzione dell’acqua nei comuni in difficoltà”.
Per il consigliere Calogero Piazza: “Vito Ferrantelli perde credibilità, altro che sindaco ribelle. Davanti ad una telecamera, o a diversi amministratori comunali, punta il dito contro Siciliacque omettendo di dire, però, che lui in passato ha versato nelle casse di questa Società somme esorbitanti”. Piazza, infine, ricorda che “l’attuale Giunta, sostenuta dallo stesso Ferrantelli, agisce nello stesso modo. E costui sarebbe un paladino dell’acqua pubblica?”
alogero Piazza sottolinea che “bisogna lottare con determinazione e coesione contro quanti bramano di trasformare un diritto di tutti, qual è l’acqua pubblica, in un business senza alcuna mistificazione e accantonando i desideri smodati di protagonismo che Vito Ferrantelli ha avuto e persevera ancora oggi ad avere”.