SOSTITUZIONE ASSESSORE TULONE, UNA QUESTIONE POLITICA E NON DI PROTOCOLLO

La questione relativa alla sostituzione dell’assessore Mario Tulone spinge inevitabilmente alla memoria cinematografica. In modo particolare, al simpaticissimo film Cado dalle nubi, diretto da Gennaro Nunziante, e interpretato dall’incontenibile Checco Zalone. Quando il sindaco Francesca Valenti dice di “non avere ricevuto le dimissioni”, perbacco cade dalle nuvole! Ora, è mai possibile che sotto gli occhi del sindaco passano autorizzazioni senza saperne nulla, che la sua Giunta annaspa senza saperne nulla? E’ un cielo abbondante di nuvole dalle quali cadere!

O cade davvero dalle nuvole, e qui la questione è seria perché dà la netta sensazione di essere un comandante “distratto”, il cui equipaggio manovra a sua insaputa, oppure ha una irresistibile propensione a immaginare che oltre il suo strettissimo ambito personale e parentale, il resto del mondo è pressoché ignorante, fertile a inseminarsi di fandonie a tinchitè.

Siccome ogni pazienza ha il suo limite, anche i più fertili terreni a furia di essere concimati a dismisura non assorbono più. Anzi non vogliono più assorbire e rigettano al seminatore i semi della innocenza forzata.

La questione della sostituzione dell’assessore Mario Tulone è prettamente politica. Abbiamo scritto che il giovane professionista è un galantuomo. Purtroppo, prestato alla politica per mosse un pò azzardate. Siccome è “prestato”, è giusto che la politica lo restituisca alla sua sfera privata. Abbiamo scritto che la sua sostituzione non è frutto di fibrillazioni con i colleghi, né attriti con il sindaco. E’ una questione che riguarda la sfera privata e personale dell’assessore.

Non è una questione di protocollo, avvenuto o da avvenire, delle sue dimissioni. Queste appartengono squisitamente alla procedure. Il vero nocciolo riguarda la sfera politica del sindaco. Ha azzerato la Giunta precedente con la quale si è presentata a cogliere consenso. La ripartenza da zero doveva essere mirabolante. Non lo è stata. Dopo qualche mese dall’azzeramento si trova a dover sostituire un assessore. Una vicenda che il sindaco conosce bene da prima di carnevale. Sarebbe stato inopportuno restituire Tulone alla sfera professionale in piena festa. Adesso la questione emerge, ed emerge anche nella dimensione tragicomica. Tulone è ancora dietro la scrivania assessoriale perchè il PD non trova ancora il sostituto.

La notizia, il nocciolo della questione, risiede proprio nel pantano politico della maggioranza e del sindaco. Non sta nella consegna della lettera di dimissioni, anche perché il desiderio di lasciare, da parte di Tulone, è stato già rappresentato da tempo.

L’azzeramento ha prodotto un trauma.Non ha certo impresso tutte quelle pregiate caratteristiche narrate, come un appassionato romanziere, dal difensore eterno Simone Di Paola. Basta rileggere l’intervento del capogruppo del PD, nella seduta dopo l’azzeramento, per rendersi conto che quelle certezze di slancio, rilancio, cambio di passo, fanno parte di un copione già sentito e risentito. Frasi che saltellano da una nube all’altra, come angioletti che giocano spensierati.

Se il sindaco afferma che “cade dalle nuvole”, ne prendiamo atto. Cadere dalle nuvole, volteggiare nel cielo dipinto di blù, può essere bello e divertente. Ma esaurita l’altezza della caduta, a terra si finisce! Ha già cambiato cinque assessori e uno ha già pronte le valigie per andare via. Il tutto in meno di due anni. E in questo stretto giro di ventaglio, ha perso due consiglieri donne. Un “femminicidio politico”.

Se il sindaco cade dalle nuvole significa che l’assessore Mario Tulone continuerà a fare l’amministratore fino a fine mandato. Se invece, a giorni va via, qualcuno nel cadere si fa davvero male. Ccà nisciun è fess!!!

Filippo Cardinale