“PIU’ ASSESSORI PER TUTTI”, VIA LIBERA DELL’ARS

L’Assemblea Regionale Sicilia ha approvato il disegno di legge che cambia la struttura delle giunte comunali e incrementa, senza modificare l’importo complessivo delle indennità, la composizione delle giunte comunali.

Nei Comuni fino a 10 mila abitanti, oltre al sindaco, che presiede la giunta, il numero massimo di assessori sarà pari a 4; nei comuni da 10 mila a 30 mila, 5 assessori; da 30 mila a 100 mila, 7 assessori; da 100 mila a 250 mila, 9 assessori; da 250 mila a 500 mila, 10 assessori; per i comuni oltre i 500 mila abitanti, il numero massimo è fissato in 11 assessori.

I Comuni hanno 60 giorni di tempo per modificare lo Stauto e adeguarlo alle nuove norme. 

Il provvedimento prevede inoltre l’incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di assessore nei comuni superiori a 15 mila abitanti.

Bocciato, invece, con le conseguenti critiche, l’articolo che conteneva la norma sulla rappresentanza di genere nelle giunte comunali. Le reazioni sono di indignazione da parte di chi ritiene che ciò sia grave e segna un passo indietro sul terreno presenza delle donne nelle istituzioni.

Per la città di Sciacca si passerà dunque da 5 a 7 assessori e l’assessore Fabio Leonte, che è anche consigliere comunale, dovrà optare per una delle due cariche. E’ ovvio che questa novità si inserisce nel contesto della “vertenza” che si sta per aprire in seno alla maggioranza con la sostituzione di Mario Tulone, le cui dimissioni sono state congelate in attesa che il Partito Democratico trovi qualcuno che si sieda al posto del giovane professionista prestato per qualche mese alla politica.

C’è da immaginare che chi da tempo punta ad un posto in giunta ed è stato frenato, tra due mesi avanzi qualche pretesa. Insomma, la vecchia storia delle poltrone che piacciono a tutti anche quando cominciano a scottare.  Anzi, quasi tutti visto che da queste parti i più navigati sanno quando è meglio stare lontano da un posto di governo per evitare bruciature che possono lasciare il segno. 

Giuseppe Recca