DISTURBI GIOCO D’AZZARDO, APPROVATO DDL IN COMMISSIONE SANITA’. COSA CAMBIERA’

La commissione Salute dell’Ars, presieduta da Margherita La Rocca Ruvolo, ha approvato oggi all’unanimità il DDL sulla prevenzione e il trattamento dei disturbi da gioco d’azzardo.

“Quello di oggi – dichiara Margherita La Rocca Ruvolo – è un primo passo importante verso l’approvazione di una legge che punta  a tutelare la salute e il risparmio salvaguardando le fasce più deboli della popolazione e più vulnerabili ai rischi connessi al gioco d’azzardo. Mi auguro il testo venga condiviso e approvato in Aula, dopo il passaggio in commissione Bilancio, con la stessa unanime condivisione registrata in commissione Salute dopo un approfondito esame e diverse audizione in cui abbiamo sentito tutte le parti interessate, dalle associazioni di categoria alle associazioni di volontariato che sul territorio si occupano di prevenzione”.

Si tratta del disegno di legge n. 215-387 d’iniziativa parlamentare, un testo coordinato frutto dell’abbinamento di due DDL a prima firma Cancelleri e La Rocca Ruvolo. Adesso è passeràal vaglio della Commissione Bilancio per le coperture finanziarie, poi approderà a Sala d’Ercole per l’approvazione. Ha espresso parere favorevole al DDL il Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale per la Salute.

“Quello di oggi – commenta Margherita La Rocca Ruvolo – è un primo passo importante verso l’approvazione di una legge che punta  a tutelare la salute e il risparmio salvaguardando le fasce più deboli della popolazione e più vulnerabili ai rischi connessi al gioco d’azzardo. Mi auguro il testo venga condiviso e approvato in Aula, dopo il passaggio in commissione Bilancio, con la stessa unanime condivisione registrata in commissione Salute dopo un approfondito esame e diverse audizione in cui abbiamo sentito tutte le parti interessate, dalle associazioni di categoria alle associazioni di volontariato che sul territorio si occupano di prevenzione”.

LE NOVITA’. In materia di contrasto al gioco d’azzardo il DDL prevede il divieto d’apertura di centri di scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro, nonché la nuova installazione di apparecchi, ad una distanza minima dai “luoghi sensibili”- come scuole, parrocchie, caserme, strutture sanitarie, centri di aggregazione per giovani e anziani – fissata in 300 metri per i comuni con meno di 50.000 mila abitanti e in 500 metri per i comuni con più di 50.000 mila abitanti. Prevista anche l’istituzione dell’Osservatorio Regionale sul Disturbo da gioco d’azzardo al fine di conoscere e monitorare il fenomeno e di valutare l’efficacia delle politiche messe in atto per contrastarlo. L’Osservatorio collaborerà con i competenti organi dello Stato e con le Forze di Polizia nella lotta al gioco illegale.

La Regione rilascerà, a cura dei Comuni, agli esercenti di pubblici esercizi, ai gestori di circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che sceglieranno di non installare apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito il marchio regionale “Slot? No Grazie!”; i Comuni possono prevedere forme premianti per chi aderisce al progetto. Spetterà ai Comuni la competenza dei controlli, tramite la Polizia locale sui locali, al fine di evitare la diffusione del fenomeno del disturbo da gioco d’azzardo e di garantire il monitoraggio.

Le Asp promuoveranno gli interventi di prevenzione del rischio della dipendenza da GAP mediante iniziative di sensibilizzazione, informazione, educazione per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza sul tema del disturbo da gioco d’azzardo, anche attraverso la predisposizione di piani di informazione, con particolare riferimento al gioco on line, rivolti agli studenti delle istituzioni scolastiche di primo grado e delle istituzioni scolastiche e formative di secondo grado. I Servizi delle dipendenze patologiche delle Asp assicureranno: l’attività di accoglienza; la valutazione diagnostica; la presa in carico e cura; il reinserimento sociale della persona affetta da GAP; il sostegno ai familiari, anche in collaborazione con le associazioni che si occupano di disturbo da gioco d’azzardo.