MENFI, COMITATO CIVIO ACQUA: “DECIDA IL CITTADINO”
Mentre l’ATI tenta di elaborare una soluzione alternativa alla Girgenti Acque per la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento, ma non è dato sapere su quale solco si sta muovendo, il Comitato Civico di Menfi, con una nota firmata da Gaspare Bonfiglio e Paolo Campo, oggi interviene sul tema.
“La privatizzazione del Servizio Idrico Integrato effettuata nel 2007 con una gestione unica per 26 comuni della provincia di Agrigento, è stata una scelta politica sbagliata che ha avuto solo degli effetti negativi”, scrive, sottolineando come abbia prodotto “aumento delle tariffe, disservizi, una indagine giudiziaria che vede indagati circa 70 fra politici, funzionari dello Stato, amministratori , debiti per la collettività e lauti profitti per alcuni soggetti”. Insomma, un contesto “paragonabile a una calamità naturale che ha prodotto danni per diversi milioni di euro nel nostro territorio provinciale”. Ma paventa anche una preoccupazione quando scrive che “un modello negativo potrebbe perpetuarsi, ancora una volta, a danno dei cittadini ignari”.
Nella nota si evidenzia anche come alcuni Comuni della Provincia, “sin dall’inizio, allorquando si procedette all’assegnazione del Servizio Idrico Integrato alla sola ditta partecipante, avevano avanzato riserve, preoccupazioni e perplessità circa le procedure di affidamento del servizio e si sono opposti, giustamente, non consegnando le reti di proprietà comunale, iniziativa riconosciuta legittima dalle stesse norme Regionali”.
“Inoltre i Comuni non consegnatari delle reti hanno sempre attuato la sussidiarietà nei confronti degli altri Comuni, in particolari momenti di crisi idrica, nei limiti delle loro risorse disponibili e trasferibili”,chiosa il Comitato Civico di Menfi.
Poi, passano al dibattito di questi ultimi giuorni: “dobbiamo sottolineare alcune rigide e ingenerose prese di posizione, talora sconfinate nella violenza verbale, nei confronti di quei sindaci che, operando nella legalità, non si sono allineati o lasciati fagocitare dal sistema monopolistico e clientelare”. Il riferimento è alle cose che sono state dette nel contesto della riunione dello scorso 15 febbraio nella sede della Prefettura, quando il Prefetto ha convocato i sindaci e i due commissari prefettizi incaricati di gestire la Girgenti Acque sotto l’egida dello Stato.
Infine, il Comitato auspica “che si sviluppi e concretizzi un dibattito costruttivo, rispettoso delle autonomie locali, nelle sedi opportune, al fine di far prevalere ragioni condivise che conducano ogni singolo Comune della Provincia ad operare una scelta gestionale razionale ed economica sia per le Amministrazioni che per cittadini. Alcune Amministrazioni comunali- conclude la nota- si sono attivate, convocando i rispettivi consigli comunali, che vedranno i cittadini protagonisti attivi nella scelta del nuovo modello di gestione che dovrà essere attuato una volta rescisso per inadempienze il contratto con Girgenti Acque”.