ACQUA, I COMUNI CHE NON HANNO CONSEGNATO LE RETI SONO”FUORILEGGE”
Dalla riunione di oggi, convocata dal Prefetto Dario Caputo, alla quale hanno partecipato i sindaci e i due commissari straordinari nominati dal Prefetto (Venuti e Dell’Aira), che hanno preso le redini di Girgenti Acque, è emersa con chiarezza che i Comuni che non hanno consegnato a suo tempo le reti idriche e fognarie sono “fuorilegge”.
Lo ha ribadito uno dei due commissari, il dottor Giuseppe Dell’Aira che ha detto anche che uno dei due obiettivi principali “è quello di salvare i posti e soprattutto utilizzarli su tutto il territorio, laddove i sindaci diffidenti consegnassero le reti”. Anche Gervasio Venuti è stato chiaro: “Fondamentale che i sindaci diano quelle regole che vogliono applicare per consentire ai commissari di fare un’attività compatibile alla loro scelta”. In assenza di regole certe e certificate dagli stessi amministratori comunali, secondo Venuti “non si potrà avere un piano economico finanziario affidabile e non si potrà neanche parlare di nuove gestioni del servizio”.
Ma torniamo a Dell’Aira. I due commissari straordinari hanno chiesto ai Comuni noti come “dissidenti”, cioè quei 16 che non hanno consegnato le reti, che bisogna che si adeguino alla legge. “Oggi-dice Dell’Aira-lo abbiamo fatto in maniera esplicita. Speriamo che da questo punto di vista i Comuni percepiscano l’importanza di una posizione di questo genere. Io sono stato, in qualche maniera, criticato per avere usato termini ritenuti pesanti. Onestamente, io sono abituato ad applicare la legge e la legge questo dice, cioè che non può esistere un compendio consortile con dissidenti. Lo ha detto la Corte Costituzionale nel 2017”.
Tra i 16 Comuni che non hanno consegnato le reti vi sono Bivona e Cammarata. Per questi vi è una normativa specifica in quanto situati su un territorio “speciale” per la natura delle acque. Gli altri Comuni che non hanno consegnato le reti sono fuori dalla legge.
I Comuni che hanno consegnato le reti sono Agrigento, Calamonaci, Caltabellotta, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Comitini, Favara, Grotte, Licata, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula.
Appare evidente un paradosso. Nell’ATI, tra i sindaci c’è Francesco Valenti, sindaco di Santa Margherita Belìce e fratello del sindaco di Sciacca e presidente dell’ATI, Francesca Valenti. Appare evidente l’imbarazzo esistente tra il presidente dell’ATI Francesca Valenti che è sindaco di Sciacca che ha consegnato le reti rispettando la legge, e il fratello sindaco di Santa Margherita Belìce, Francesco Valenti sindaco di un Comune che , invece, non ha rispettato la legge come ha sottolineato il commissario Dell’Aira. Nell’ATI fanno parte tutti i sindaci della provincia di Agrigento, anche quelli dei Comuni che non hanno consegnato le reti.
(Nella foto, da sinistra, Venuti, Caputo, Dell’Aira)
Filippo Cardinale