IL SUCCESSO DELLO STREET FOOD ALLA SICILIANA
Complici i tanti programmi televisivi dedicati alla cucina e alla rinnovata attenzione ai prodotti della tradizione culinaria, negli ultimi tempi lo street food – letteralmente cibo di strada – sta furoreggiando in ogni regione d’Italia. Non fa eccezione la Sicilia, che può vantare moltissime specialità di street food, ricette della tradizione che ben si adattano a essere mangiate “per strada”.
Già, la tradizione sicula è piena di piatti deliziosi con una lunga tradizione alle spalle: la “moda” dello street food – se è lecito definirla moda – non ha fatto altro che valorizzare quello che già i siciliani conoscevano benissimo, ovvero una serie di pietanze tanto succulente da deliziare persino il famoso chef Alessandro Borghese, che qualche mese fa si è dilungato sulla bontà dello street food siciliano. “Bisogna mangiare le cose semplici e buone della tradizione, ciò che arriva dalla terra e dal mare” ha detto, e come dargli torto?
Anche soltanto una breve carrellata dei prodotti dello street food siciliano fa venire l’acquolina in bocca, a cominciare dalla Scaccia, un sottile impasto di acqua e olio o acqua e lievito, piegato un paio di volte, ripieno di cipolle, melanzane, pomodoro, salsiccia e ricotta (ma le varianti sono numerose). Le fa buona compagnia lo Sfincione, secondo la tradizione inventato dalle suore del monastero di San Vito di Palermo, che unirono un impasto di pasta lievitata a cipolla, pomodoro, origano e acciughe, un mix irresistibile a cui si può unire il sapore forte del caciocavallo.
Che dire poi dell’arancina? Il più tipico degli street food siciliani, al netto delle varianti linguistiche (arancina o arancino) è una specialità da non perdere e famosa in tutta Italia, così come i cannoli, il dolce ripieno di ricotta a cui si possono aggiungere canditi, granella o cioccolato.
Non mancano poi le frattaglie, con il Pane c’a meusa, un pane morbido con polmone e milza bolliti e fritti nello strutto, e la Stigghiola, budelle di agnello, pollo o capretto cotte la brace, da consumare così, senza troppi condimenti, se non un po’ di sale e un po’ di limone.
Alcune ricette provengono poi dalla tradizione povera, come il Pani cunzatu, un pane condito semplicemente con origano, pomodori, acciughe, sale e pepe, a cui si possono aggiungere le onnipresenti cipolle e il formaggio. Una ricetta vegana ante litteram è invece Pane e panelle, un panino con semi di sesamo accompagnato da frittelle a base di farina di ceci; anche Calia e simenza, un mix di semi di zucca e ceci da assaporare nella loro deliziosa croccantezza.
Insomma, sono passati secoli da quando il quarto Conte di Sandwich, appassionato di gioco, non volendo sporcare le carte mentre mangiava unì due fette di pane e una fetta di carne e creò il sandwich, ma mai come oggi lo street food sembra assurto a una dignità da alta cucina: e una regione come la Sicilia, con le sue enormi ricchezze gastronomiche, non può che essere in prima fila.
Libri, festival, eventi: il successo dello street food in Sicilia
Lo street food conquista tutti, lo abbiamo detto. A dimostrazione di ciò, in Sicilia, così come in tutta Italia, è un trionfo di eventi e festival dedicati. Per esempio a Milo, a fine agosto, si tiene Straordinario, una grande festa dedicata al cibo di strada, che unisce i sapori tipici della tradizione sicula agli ottimi vini regionali. Straordinario è un’occasione unica per produttori, cuochi, ristoranti, aziende agricole e chef per presentare al pubblico i propri prodotti e le proprie creazioni, unendo tradizione e innovazione in un tripudio di sapori, profumi e colori. La porchetta di suino nero, la mortadella d’asino, i formaggi di bufala siciliana sono solo alcuni delle specialità da assaggiare in un festival imperdibile.
E se i festival si moltiplicano, c’è anche chi dedica libri allo street food siciliano: Rosario Ribbene, con il suo Pani câ Meusa – Il cibo da strada in Sicilia, si sofferma sul successo del cibo da strada siciliano, concentrandosi non tanto sulle ricette, ma più sulla cultura che aleggia intorno alla riscoperta del tradizionale cibo da strada della regione.
Se dunque l’alta cucina siciliana è in grado di farsi apprezzare anche in Giappone, lo street food, con i suoi sapori, non è da meno: tra saporite frittelle di ceci e gustose arancine, il cibo da strada siciliano è… straordinario.