CONSIGLIO COMUNALE, SUL CANSALAMONE E IMPOSTA DI SOGGIORNO LA MAGGIORANZA SPARISCE. SEDUTA RINVIATA

La storia è sempre la stessa e molto probabilmente lo sarà fino all’esaurimento del mandato. Di certo, sarà un periodo, lungo, che non porterà nulla di buono alla città. E’ inutile, se non offensivo per i cittadini, parlare di “pace sociale”, del falso buonismo quando, poi, il gioco è sempre lo stesso. Il Consiglio comunale, espressione della volontà del popolo e sede degli eletti dal medesimo, è diventato un luogo in cui evadere lo stretto necessario, specie in prossimità di scadenze.

Stasera,dopo un lunga premessa riferita alla seduta precedente, il Consiglio comunale ha impiegato oltre un’ora per iniziare a discutere su alcuni punti prelevati rispetto all’ordine del giorno. E’ stato approvato un debito fuori bilancio, il documento di carattere generale inerente la trasparenza e la corruzione. la revisione ordinaria della società partecipata.

Ai primi punti dell’ordine del giorno c’era la relazione del sindaco circa l’esito dell’incontro a Palermo sul viadotto Cansalamone. Altro punto importante era quello della modalità di spesa dell’introito derivante dall’imposta di soggiorno.

I due punti non sono stati discussi, sono stati abilmente dribblati dalla maggioranza che, come da manuale del perfetto mago, è sparita dall’aula consiliare. Le opposizioni hanno chiesto la verifica del numero legale. La maggioranza era presente solo con sei consiglieri. L’opposizione ha ritenuto offensivo tale circostanza che non consente di affrontare temi importanti e che di fatto trasforma il Consiglio comunale in un organo solo di ratifica. Alla fine, per mancanza del numero legale, la seduta alle ore 23 è stata rinviata.

Durissima il consigliere comunale Teresa Bilello: “Abbiamo portato dei temi molto importanti che riguardano la città e i consiglieri di maggioranza sono andati via. Noi non intendiamo proseguire i lavori e chiederemo la convocazione di un Consiglio comunale urgentissimo per discutere esclusivamente i due punti all’ordine del giorno e cioè la riunione palermitana sul Cansalamone e la modalità di spesa dell’imposta di soggiorno. Devo dire che da parte dei consiglieri di maggioranza questo è un segno non rispetto nei confronti dell’opposizione e dei cittadini”.

Si fa sempre più difficile il momento della massima espressione politica, cioè il dibattito in Consiglio comunale. Quell’aula che rappresenta l’emblema della democrazia, dello scambio di vedute e idee, diventa un’arena, una delle peggiori arene di scontro duro. Con l’aggravante che il tempo passa e la città segna il passo. Pardon, va indietro. Forse è davvero auspicabile che si metta fine e si ridia la parola agli elettori.

Filippo Cardinale