CONSIGLIO COMUNALE: L’OPPOSIZIONE SI ACCONTENTA DELLA CARAMELLA

Quattro ore di chiacchiere senza quagliare nulla. Una media di ascolto del Consiglio comunale trasmesso in streaming dal sito di 25/30 persone, la recidiva dell’offesa alla lingua italiana, la noia da morire, peggio del più noioso film che possa essere stato prodotto nella storia del cinema. Quattro ore di chiacchiere estenuanti. Nelle quattro ore, l’unico argomento degno di attenzione giornalistica è stato l’intervento del consigliere comunale Cinzia Deliberto, che abbiamo riportato in un articolo a parte. Poi la replica del consigliere comunale del PD, Vincenzo Bonomo, che ha gettato fusti di benzina sul fuoco, con la conseguenza che la Deliberto è andata via dall’aula.

E’ questo il momento più vivo delle quattro ore trascorse su un fiume di parole, con l’aggravante di onde che sferzano sulla lingua italiana.

A questo punto, la maggioranza ha 12 consiglieri perché “il comportamento della Deliberto non è compatibile con la maggioranza”, sentenzia il sindaco. E’ il cartellino rosso alzato dal primo cittadino stesso nei confronti della Ciliberto. E’ la sesta “espulsione” che il sommo arbitro compie: cinque espulsioni di assessori, una relativa al consigliere comunale Deliberto. Neanche il più rigoroso degli arbitri.

Le opposizioni chiedono una sospensione. Sono orientate, al rientro, a chiedere la verifica del numero legale e uscire. Con soli 12 consiglieri, la seduta non sarebbe potuta continuare. C’era l’incognita del Consigliere comunale Alessandro Curreri che era orientato a votare. Ma poi la dichiarazione del sindaco muta lo scenario.

A nostro avviso, il sindaco non ha detto nulla di diverso rispetto alle cose note e che la città sa bene. Forse l’ora tarda, forse la stanchezza dei consiglieri, sta di fatto che le opposizioni si sono accontentate della caramellina offerta dal sindaco. E siccome è nota la caparbietà del sindaco, è riuscita non solo a ribadire i concetti triti e ritriti, ma a costo zero ha ottenuto la quiete delle opposizioni. Esse si sono astenute, compreso Alessandro Curreri che intendeva votare la delibera di ripiano.

Perché la caramellina? Ora lo spieghiamo. Se ieri sera non si fosse celebrata la seduta, sarebbe stata convocata per stasera e la maggioranza sarebbe stata autonoma nell’approvare il documento “tecnico” per ripianare il disavanzo di 1.5 milioni di euro.

Riportiamo esattamente cosa ha detto il sindaco: “Come ho già detto alcuni giorni fa in televisione, è oggettivo che non si riesce a mantenere il numero legale in prima seduta. Peraltro, l’essere di maggioranza, io concordo con quello che ha detto il consigliere, dipende dai comportamenti che si assumono, non soltanto dalle dichiarazioni, perché ad esse deve seguire un comportamento. E’ un dato che mio pare evidente, la maggioranza è formata da 12 consiglieri, il consigliere Deliberto ha abbandonato l’aula, quindi ribadisco quello che ho già detto: è evidente che in prima seduta questa maggioranza non ha i numeri per renderla efficace. Questo significa anche che per rispetto nei confronti del Consiglio comunale ci piacerebbe un senso di responsabilità dell’opposizione. In caso contrario, questa maggioranza andrà sempre in seconda seduta, perché non possiamo continuare a sottoporre la città ad un Consiglio comunale come quello di stasera. Quattro ore di discussione per non affrontare nessun punto all’ordine del giorno. In mancanza di un’indicazione diversa dalle opposizioni, la maggioranza dalla prossima convocazione del Consiglio comunale andrà direttamente in seconda convocazione”.

Dunque, il sindaco, ieri sera, con un breve intervento ha messo in campo un lampo di genio politico riverberato sulle opposizioni come una rinfrescante caramellina.

Il sindaco ha “espulso” dalla maggioranza Deliberto, con il consenso della maggioranza. Nessuno dei consiglieri della maggioranza l’ha difesa dall’attacco subito sui social, indicata da un ormai non più giovane dirigente del PD come “ascara politica” insieme alla Santangelo. Anzi, l’intervento del consigliere comunale Vincenzo Bonomo ha sigillato il cartellino rosso.

Inoltre, Francesca Valenti ha addebitato alle opposizioni la responsabilità di garantire la validità della seduta. Responsabilità accettata dalle opposizioni dopo la semplice constatazione di un fatto che anche nel sud est asiatico conoscono bene: il sindaco non ha più i 14 consiglieri comunali iniziali. Il sindaco ha anche inviato un messaggio alle opposizioni: se non assumete il senso di responsabilità e continuate ad abbandonare l’aula per far cadere il numero legale, “noi della maggioranza andremo direttamente in seconda convocazione quando si convoca il Consiglio”.

Un messaggio che l’ora tarda non ha fatto leggere bene alle opposizioni. La sostanza è: noi siamo in 12, la seduta sarà valida in seconda convocazione, quindi la sera successiva. In buona sostanza: se vi piace la caramellina, ve la offro. Ma dopo il dolce, in bocca resta l’amaro. Quattro ore che offre alle opposizioni una vittoria di Pirro sotto forma di una caramellina che subito si scioglie.

Filippo Cardinale