SIMONE DI PAOLA IN “RIFLESSIONE”. ACQUE SEMPRE PIU’ AGITATE NELLA MAGGIORANZA
Da diverse settimane il consigliere comunale del Pd, Simone Di Paola, ed estremo difensore del sindaco Francesca Valenti, è stato in quieto silenzio. Cosa, in verità, abbastanza strana considerato il suo carattere.
Nelle scorse ore sarebbe stato sostenitore di un “allargamento” del centrosinistra anche con forze civiche. Conscio che tre anni son difficili da trascorrere tra venti fortissimi e tuoni costanti all’interno della maggioranza che ha un serio problema “contabile”, ciò non è più in grado di dare sostegno certo in Consiglio comunale all’Amministrazione comunale. Nonostante il sindaco insista a eludere il problema, usando un pallottoliere un pò particolare, Simone Di Paola sente la necessità di riparare le pericolose falle della nave su cui viaggia la coalizione che ha vinto le scorse elezioni amministrative.
Simone Di Paola va sempre in avanti, costi quel che costi. In gergo, “ci mette la faccia”, mentre altri componenti della maggioranza osservano un religioso silenzio.
Il capogruppo del PD, magari spinto dal clima natalizio, avverte la necessità di una fase politica nuova. Questo passaggio ha come pilastro l’allargamento dell’attuale maggioranza verso altre forze di radice centrosinistra. Magari puntando sul feeling con il consigliere comunale e capogruppo del M5S, Alessandro Curreri, e guardando il consigliere comunale di Mizzica, Fabio Termine.
Ma quale centrosinistra? Uno dei più critici sul tema è l’ex assessore licenziato bruscamente (insieme a tutta la squadra assessoriale) Paolo Mandracchia, il quale di centrosinistra non ne vuole sapere. O meglio, più volte ha sostenuto che nel centrosinistra siffatto non si riconosce.
Navigare in mare tempestoso da 15 mesi, imbarcare acqua da più falle che si sono formate, impantanarsi su errori politici che neanche i dilettanti compiono (vedi azzeramento e varo di una squadra che doveva invertire la rotta, ma continua a navigare tra marosi. Forse peggio di prima), ha messo a dura prova la caparbietà di Simone Di Paola. Gli anni passano anche per lui, non è più ventenne, si è accollato sulle spalle per 15 mesi una difesa pesantissima e difficilissima, ha preso nelle mani senza limiti lo scudo della difesa del sindaco. Ha assunto anche il ruolo di “tutor” di qualche neo assessore. Ma la fatica si fa sentire. Più di essa, però, la constatazione che è difficile regalarsi un altro sogno.
A Novembre, Nuccio Cusumano organizza un dibattito dal titolo “Punto e a capo”. L’idea di Cusumano è quella di mettere fine alle dure contrapposizioni e attuare una grande coalizione. Simone Di Paola sembra andare su questa scia. Molto probabilmente, il clima politico è tale da usare solo il punto.
Pensa alle dimissioni? In Italia è un gesto che la politica pratica raramente. Forse la via della scrittura gli dà più linfa di quella della politica, nella consapevolezza che una fase della storia è stata riposta in soffitta tra la polvere e le ragnatele.
Filippo Cardinale