DI GIOVANNA RISPONDE AL MINISTERO DELL’AMBIENTE: “SE DIFENDERE IL MARE SIGNIFICA FARSI QUERELARE, SONO PRONTO”.
“Il Ministero dell’Ambiente mi vuole querelare? Se per diffondere informazioni a tutela del territorio e dell’ambiente occorre difendersi in tribunale sono serenamente pronto a farlo”. Questa la risposta dell’ingegnere Mario Di Giovanna alla nota del Ministero dell’Ambiente diffusa tramite agenzia AdnKronos. Una nota che, in verità, è inusuale per la durezza.
“Nel mio articolo “Il Ministero Ambiente fa un enorme regalo di Natale ai petrolieri” pubblicato sul mio blog mi sono limitato a riportare dei fatti che ciascuno di voi può pacificamente riscontrare”, aggiunge Mario Di Giovanni.
Il combattivo ingegnere ha evidenziato ciò che ha riscontrato sul sito ufficiale. Il Ministero dell’Ambiente, a nostro avviso, dovrebbe riconoscere all’ingegnere Mario Di Giovanna il forte e concreto impegno contro il tentativo di diverse società di piazzare trivelle e piattaforme petrolifere su una vasta area del mar Mediterraneo, e specie sul Canale di Sicilia a forte rischio sismico. Ma dovrebbe, soprattutto, riconoscere all’ingegnere Mario Di Giovanna la grande capacità di scovare pratiche incomplete presentate da diverse società, documenti mancanti,procedure non trasparenti.
Più che da “querelare”, il Ministero dell’Ambiente, in considerazione anche dell’esperienza professionale specifica maturata dall’ingegnere saccense, dovrebbe far tesoro della spiccata capacità in materia di piattaforme petrolifere e della sua conoscenza della morfologia del fondo marino del Mediterraneo. Tra l’altro, l’ingegnere Di Giovanna è un autorevole esponente del comitato Stoppa la Piattaforma che non si è risparmiato a lottare contro il criterio selvaggio di rilascio di autorizzazioni, proprio su un mare particolarmente importante per l’ecosistema e insidiosamente pericoloso dal punto di vista sismico.
Filippo Cardinale