BRETELLA BORDEA, LA FARSA CONTINUA. IL SINDACO DICE SI, IL DIRIGENTE NO

Non sappiamo più come definire la storia della bretella di sette metri che da un anno attende di essere aperta per l’accesso diretto dalla SS115 in contrada Bordea, in senso unico. Bretella realizzata non solo con tutte le autorizzazioni, ma anche con una grossa compartecipazione dei privati. Nella zona insistono diverse attività commerciali e ricettive; una, di un grosso brand, aperta pochi mesi fa.

Avevamo scritto nei giorni scorsi che l’apertura era questione di ore. Ci siamo sbagliati. Il disciplinare corretto e riveduto (per l’ennesima volta e crediamo per l’ultima) dell’Anas e inviato al sindaco Francesca Valenti è giunto a Palazzo di Città nei giorni scorsi. L’ultima versione del disciplinare accoglieva tutte le necessità espresse, in varie riprese, dal Comune.

Lo scorso 15 novembre, il sindaco Francesca Valenti invia per posta interna al dirigente del Settore di competenza l’indirizzo politico di predisporre la delibera per la sottoscrizione del disciplinare. Anziché produrre la delibera, il dirigente ha prodotto una lettera di riscontro il giorno dopo, bloccando il tutto.

In buona sostanza, l’accordo prevede che entro un anno l’Anas ceda al Comune le complanari. Sono le due bretelle attualmente usate per entrare e uscire dalla contrada Bordea (e solo queste due, lato laterizi Fauci e lato Arte Arredi, e non quelle di contrada Schunchipani come qualcuno aveva immaginato). Ovviamente diventeranno strade comunali con l’obbligo della manutenzione a carico del Comune.

Nonostante la stesura del disciplinare, con le già ripetute modifiche, sia avvenuta attraverso riunioni a Palermo, ancora oggi spuntano, a mò di stillicidio, perplessità da parte della burocrazia che vede in alcune frasi una sorta di “scatola chiusa”. In particolare l’articolo 6: “Il Comune di Sciacca, in forza del presente atto è unico responsabile per tutti i danni che potranno derivare alla strada statale 115 Sud Occidentale (praticamente il tratto della statale che costeggia le due bretelle laterali esistenti) e relative pertinenze nonché subiti da terzi sulle complanari cedute”. In buona sostanza, per fare un esempio, se cade un guardrail posto ai bordi delle bretelle e reca danni al breve tratto di SS115, il Comune risponderà dei danni.

La consegna dovrebbe avvenire il primo maggio 2019. Logica vuole che, intanto, si apra la bretella di sette metri e si consenta alle attività di lavorare in modo migliore, e probabilmente di non far chiudere i battenti ad attività di recente apertura con relativo licenziamento di decine di lavoratori. Logica vuole che nel frattempo, cioè fino all’1 maggio 2019, ci sia tempo per aprire la “scatola chiusa”. Magari si rimanda la consegna delle bretelle laterali, ma, almeno, si sarà aperta una bretella di sette metri che è diventata parte di un manuale mondiale del potere frenante della burocrazia.

Il paradosso della macchina comunale è che il sindaco dà un indirizzo politico, la burocrazia alza il freno. E dire che sulla questione, anche il deputato regionale saccense Michele Catanzaro ha esultato (con comunicato stampa del Comune) per aver agevolato un incontro tra istituzioni. Cioè tra il sindaco e la direzione regionale dell’Anas. Anche la politica si arrende di fronte alla burocrazia.

Il drammaturgo Pirandello avrebbe avuto seri limiti ad immaginare una farsa così. Infine, un’ultima valutazione. Se la politica, e nel nostro caso la burocrazia, non riesce ad avere una visione d’insieme, di crescita, di possibilità di sviluppo, di venire incontro alle esigenze di operatori commerciali e turistici, qual è la funzione di una “macchina amministrativa-burocratica quale il Palazzo comunale? Quella di misurare la lunghezza e curvatura di una virgola, o di trovare soluzioni alle questioni? Se prevale la paura dell’assunzione delle responsabilità sulla visione di crescita del territorio, allora è il caso di rivedere molte cose all’interno dell’ex convento dei gesuiti. A partire da coloro che sono pagati profumatamente con i soldi dei contribuenti. Del resto, non è un obbligo per loro rimanere incollati alle loro poltrone dirigenziali.

Il mondo offre altre alternative. E se la politica stenta a decidere, è pure vero che la burocrazia frena la politica. E, certamente, l’ex sindaco Fabrizio Di Paola non aveva torto nel suo memorabile sfogo.

Filippo Cardinale

Nella foto sopra, il tratto delle complanari che il Comune prenderà in consegna dall’1 maggio 2019, che è molto limitato. Sono quelle evidenziate in rosso. Sono quelle che costeggiano la SS115 lato Laterizi Fauci e lato Arte Arredi, fino alla rotonda in prossimità dell’ospedale. Una questione di “lana caprina”, verrebbe da dire. Eppure, la commedia dura da un anno, a disprezzo di chi in quella zona opera con attività commerciali, industriali, ricettive. La domanda appare spontanea: se non si riesce a gestire qualche chilometro di stradella,  come si pensa di gestire attività più complesse come l’ipotetica struttura termale o il servizio idrico-fognario? Se si alza il fremo per il tremolio delle gambe, in quali mani sono riposte le sorti della città?


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