CARDIOLOGI DA SCIACCA A RIBERA: REPARTO IN SOFFERENZA
Il carico di lavoro cui sono sottoposti gli operatori sanitari del reparto di Cardiologia aumenta. Attraverso un ordine di servizio disposto dall’Azienda Ospedaliera di Agrigento, tre dirigenti medici dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca sono stati dirottati alla struttura sanitaria di Ribera, dove al momento per malattia non c’è la disponibilità del medico addetto al servizio ambulatoriale.
I tre dirigenti medici a turno dovranno garantire il servizio. Con questo provvedimento, si priva il reparto di cardiologia dell’ospedale di Sciacca di un’altra unità. La struttura dovrebbe avere 12 dirigenti medici, ne aveva nove ma ora diventano otto, con aggravio dei turni e con evidenti difficoltà a garantire buona qualità nell’assistenza ai pazienti.
L’attività dell’unità di cardiologia di Sciacca è piuttosto intensa, fa capo ad un vasto territorio che comprende non solo l’hinterland saccense, ma anche parte della provincia di Trapani, essendo l’ospedale saccense anche unità di riferimento zonale nella rete regionale per l’infarto.
In sostanza, per garantire la continuità assistenziale a Ribera, da Agrigento hanno deciso di privare Sciacca di un cardiologo. Tutto questo in attesa che la stessa direzione generale faccia diventare realtà un impegno di qualche tempo fa a coprire i vuoi in organico nell’unità operativa saccense. La speranza è che questo avvenga al più presto, perchè sono 15 i giorni previsti nell’ordine di servizio, ma potrebbero aumentare se a Ribera dovesse proseguire l’assenza del dirigente medico titolare del servizio ambulatoriale.
Inutile aggiungere che per quanto riguarda la fondamentale assistenza cardiologica, l’Asp è da tempo in difetto anche per altre questioni. Nonostante la disponibilità manifestata in più occasioni dall’attuale direzione strategica, non è mai stato attivato un servizio di telemedicina tra le strutture di Sciacca e Ribera, che dovrebbero essere un’unica entità organizzativa e gestionale. Una refertazione immediata degli elettrocardiogrammi non si può ancora fare.
Giuseppe Recca