DISPREZZO DEL TERRITORIO, PER MUSUMECI SI E’ “COMMESSO UN CRIMINE CONTRO L’UMANITA’

Dopo la visita a Sciacca, dove il Presidente della Regione Nello Musumeci ha voluto fare un giro di ricognizione rimanendo sconcertato sullo scempio perpetrato sul Cansalamone, si è recato a Ribera dove ha incontrato i sindaci del comprensorio, dei paesi colpiti dal nubifragio.

Visibilmente scosso, Musumeci è stato durissimo: “Capite benissimo la stato del Presidente della Regione che si trova a dover affrontare anni e anni di disonestà, di mancata gestione del territorio, di un crimine contro l’umanità compiuto dal dopoguerra in poi. Quello che è stato fatto nei Comuni in Sicilia è vergognoso e indecoroso, altro che sicilianità. Dovremmo vergognarci di appartenere a questa comunità per le cose che sono state compiute”.

“Sono molto arrabbiato-ha continuato Musumeci-. Stamattina sono stato a Sciacca; non si possono costruire case a un metro e mezzo dal torrente (il riferimento è alla situazione del Cansalamone), sotto lo sguardo indifferente di amministratori comunali. Tutti abbiamo fatto gli amministratori e sappiamo come sono andate le cose. Adesso paghiamo per gli errori commessi negli anni 50-60-70-80 e 90 a Sciacca dove è stata costruita una strada sul letto del torrente”.

Musumeci ha poi aggiornato i sindaci sulle procedure per la dichiarazione di stato di calamità ed emergenza già deliberate. Ha rassicurato sugli interventi che la Regione effettuerà e per i quali è necessario l’aiuto del Governo nazionale.

La riunione, nella tarda mattinata a Ribera, si è conclusa con un lungo applauso, rivolto alla memoria di Giuseppe Liotta, il medico ospedaliero vittima a Corleone dell’alluvione dei giorni scorsi.
A Ribera  c’erano tantissimi sindaci, ma anche l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera, i dirigenti dei dipartimenti “Agricoltura” e “Sviluppo rurale” Carmelo Frittitta e Mario Candore, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, la presidente della Commissione Territorio e ambiente dell’Ars Giusi Savarino e alcuni deputati regionali.
«Il mio governo – ha sottolineato il presidente Musumeci – ha istituito l’Autorità di bacino, attesa da quasi trent’anni. Adesso serve programmare e avviare le iniziative sul territorio. Nell’emergenza, abbiamo autorizzato la pulitura di oltre settanta fiumi, mentre gli operai dell’Esa, dei Consorzi di bonifica e della Forestale sono stati richiamati al lavoro per interventi nelle aree rurali. Dobbiamo rimuovere le cause, individuare chi le ha create e rimediare perché nel futuro queste tragedie non accadano più. E’ inevitabile che il cemento, versato in maniera cinica e spregiudicata in questi anni, venga rimosso. Vedremo quali risorse il governo centrale destinerà alla Sicilia e, di conseguenza, programmeremo gli interventi di mitigazione nei circa trecento siti ad alto rischio idrogeologico della nostra Isola».
«Non si può pensare – conclude il governatore – che tutto il peso degli investimenti debba essere sopportato dal mio governo. Le manutenzioni, sia ordinarie che straordinarie, sul nostro territorio non sono più sufficienti. Ormai occorrono interventi strutturali, dei quali si deve fare carico lo Stato».

Filippo Cardinale