DELIBERTO: “NON SONO LA STAMPELLA DI NESSUNO”

“Forse non hanno capito bene la sostanza del mio intervento in aula”.  Il consigliere comunale Cinzia Deliberto spiega al Corrieredisciacca.it ciò che la maggioranza ancora non ha compreso bene. La Deliberto si è resa indipendente, lasciando il gruppo consiliare Uniti per Sciacca. Gruppo nel quale gravitano Fabio Leonte e Paolo Mandracchia. Leonte continua nella duplice veste di consigliere comunale e assessore. Mandracchia, dopo essere stato revocato (insieme a Bellanca) da assessore, è rimasto consigliere comunale. Diversamente da Bellanca che era stato sollecitato insistentemente a dimettersi da consigliere comunale, dopo essere stato nominato assessore. Quest’ultimo, nonostante le garanzie offerte dal sindaco Francesca Valenti, è rimasto tagliato fuori, sia dalla Giunta che dal Consiglio comunale.

Ma torniamo a Cinzia Deliberto. “Io non faccio da stampella a nessuno”, ci dice nel corso di una conversazione telefonica. “Non hanno ancora capito bene la mia posizione, ma soprattutto ciò che ho detto nel corso del mio intervento consiliare”.

Deliberto precisa che “rimane nella maggioranza e che voterà quei punti che riterrà utile per l’interesse della collettività”. Per quanto riguarda il punto all’ordine del giorno di ieri sera, la sostituzione in Commissione Bilancio di Leonte con Mandracchia, Deliberto ribadisce “che non è un punto che ritiene utile”, e che “non ritiene di votarlo”. “Io sono andata via dall’aula perché non ritenevo vitale quel punto, ma soprattutto non intendevo fare da stampella per garantire il numero legale. Se la maggioranza è nelle condizioni di essere numericamente in grado di garantire le validità delle sedute, vada avanti, ma non conti su di me solo far quadrare il pallottoliere”.

E qui, viene alla memoria, un passaggio del suo intervento in Aula, quando dichiarò la sua indipendenza: “Le beghe politiche, che purtroppo oggi mi trovano coinvolta, non possono in nessun modo cambiare il mio modo di fare e vedere la politica”.

In quell’occasione, Deliberto disse anche che la crisi politica che vive la maggioranza “non èsolo colpa del sindaco ma dell’intera maggioranza”. Ma disse, in conclusione, al sindaco che “non ci sarebbero stati più margini per errori”.

La posizione della Deliberto è ormai abbastanza chiara: “sostegno alle iniziative che riterrò importanti per questa città. In quest’ aula è arrivato il momento di non dare solo valore alle forze  numeriche, in quest’ aula ognuno di noi oggi vale uno, un valore che rispecchia i nostri ideali e valori politici e la nostra storia politica. Ma soprattutto vorrei che fosse chiaro a tutti: che la mia vita politica è dedicata ad un obiettivo, non a persone o a cose”.

Insomma, Cinzia Deliberto non è un “numero” al quale chiamare per presentarsi di “corsa” in aula perché manca il numero legale. E’ un consigliere comunale che non vuole essere assolutamente coinvolta in quelle “beghe e alchimie politiche”, di cui è accusata la maggioranza. Chi ha orecchi per intendere, intenda. La politica che si arrampica sugli specchi, quella che punta sullo stile fluttuante che contagia molti, non può contare su Cinzia Deliberto.

Filippo Cardinale