MARIJUANA A NARO: UNO DEI PIÙ INGENTI SEQUESTRI MAI FATTI IN SICILIA. USATO UN DRONE, I DETTAGLI
Grossa operazione dei carabinieri di Agrigento, ieri sera, conclusasi con un blitz nelle campagne di Naro e con il sequestro di una piantagione di oltre trenta tonnellate di marijuana. Trovata anche una pistola. Tre persone in manette. Si tratta di uno dei più ingenti sequestri di stupefacente mai fatti in Sicilia.
Si stima che l’enorme quantitativo di droga sequestrato, che avrebbe invaso le piazze della movida dell’intera provincia di Agrigento e di tutta l’isola, avrebbe potuto fruttare ben oltre i quindici milioni di euro.
I carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento hanno fatto scattare un blitz fulmineo nelle campagne di Naro. Da giorni, osservavano il movimento di tre persone sospette che si aggiravano come dei comuni imprenditori agricoli.
I carabinieri hanno utilizzato anche un drone facendolo sorvolare sulla piantagione sospetta. Il drone ha confermato l’intuizione dei militari. I militari dell’Arma della Compagnia di Licata da circa un mese avevano notato delle strane coltivazioni in un appezzamento di terreno ubicato nel territorio comunale di Naro.
Sono cresciuti i sospetti e hanno cinturato l’area sulla quale gravava la piantagione. Hanno fatto irruzione nel fondo agricolo, dove sono stati subito rintracciati tre insospettabili individui, tra cui un insospettabile dipendente comunale.
Poco dopo aver iniziato la perquisizione, i sospetti si sono rivelati fondati: in un casolare, adibito ad essiccatoio terminale nel processo di complessa lavorazione dello stupefacente, sono saltati fuori decine e decine di sacchi già confezionati, contenenti marijuana già essiccata, pronta per essere smerciata, per un peso complessivo di oltre 135 chili.
I carabinieri hanno fatto accesso anche in un secondo essiccatoio, tappa intermedia nel processo, quasi scientifico, di lavorazione della canapa indiana. Per terra e su reticolati metallici a più strati, i militari hanno trovato una impressionante distesa di “maria” in fase di essiccazione.
Da una prima pesatura speditiva, risulta, su questo secondo sito, oltre una tonnellata di stupefacente.
Altra piantagione nelle campagne circostanti. Le ricerche dei carabinieri, con l’ausilio anche delle unità cinofile , si è spinto fino alla campagna circostante dove, nascosta tra i filari di una coltivazione di alberi di cachi, hanno scovato una ulteriore mega piantagione di canapa indiana, costituita da altre 10.000 piante, alte quasi due metri.
La pistola. Durante le operazioni di perquisizione, è saltata fuori anche una pistola da guerra calibro nove in ottimo stato di efficienza ed oltre 50 cartucce dello stesso calibro, risultate illegalmente detenute e nella disponibilità del dipendente comunale. Su questa sono in corso gli esami balistici del RIS allo scopo di verificare il suo eventuale uso in recenti fatti di sangue verificatisi nella provincia di Agrigento.
Al termine delle prolungate attività di estirpazione delle piante, ancora in corso con pale meccaniche e mezzi pesanti.
TRENTA TONNELLATE DI MARIJUANA. TRE ARRESTI. Sono state complessivamente sequestrate altre trenta tonnellate di marijuana. Per i tre individui, sono subito scattate le manette ai polsi con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e, per il dipendente comunale, anche di illegale detenzione di arma da guerra. Per i tre si sono aperte le porte del carcere.