DIMINUITI PERMESSI DI SOGGIORNO PER MOTIVI UMANITARI
Da quando la direttiva Salvini è entrata in vigore chiedendo una stretta sull’asilo, i permessi di soggiorno per motivi umanitari sono calati del 30%. Numeri che, annuncia il ministro dell’interno rivendicando i risultati, subiranno «ulteriori miglioramenti» appena saranno approvati dal Cdm i decreti sicurezza e immigrazione.
Dal 5 luglio al 31 agosto sono stati concessi 2.759 permessi per motivi di protezione umanitaria, vale a dire il 19% del totale, a fronte dei 3.085 dello stesso periodo dell’anno scorso, quando rappresentarono il 28% del totale. E in calo risultano anche i permessi concessi dalle Commissioni territoriali per il riconoscimento del diritto d’asilo per la protezione sussidiaria. Dai dati del Viminale emerge invece che ad aumentare sono sia il totale delle domande esaminate e concluse, passate da 11.170 a 14.367, sia quello dei permessi di soggiorno per rifugiati. Per quest’ultimo caso sono infatti stati concessi 1.041 permessi, il 7% del totale, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso erano stati 876 (8% del totale).
Quanto alle domande respinte, infine, la percentuale è in aumento ed è passata dal 49% del totale al 60%. Dal 5 luglio al 31 agosto sono stati 8.587 i dinieghi contro i 5.488 dello stesso periodo dell’anno scorso (il 22% in più). «Il maggior numero di domande esaminate è frutto dell’assunzione di nuovo personale», mentre «il maggior rigore nel rilascio dei permessi – dice soddisfatto Salvini – è frutto della circolare del ministero».
Un provvedimento che è stato pesantemente criticato dalle principali associazioni attive in materia di diritto d’asilo proprio per la larga platea di soggetti che in questi anni hanno potuto godere della protezione umanitaria.