DIFFICILE “SBARAZZARSI” DI BELLANCA

La commedia dell’azzeramento continua senza riservare soprese. Del resto, è la stessa maggioranza a rimanere sorpresa, bisticcio di parole permettendo. Ormai è da tempo che la riflessione del sindaco non arriva a conclusione. Sembra un gioco della parti. Da una parte non si sa che pesci prendere (magari scopriremo che tra le innumerevoli doti del sindaco c’è anche quella dell’ottima pescatrice), dall’altra si attende che pesci mangiare. L’una e l’atra sono “rispettosamente” distanti, nel senso che tra loro si sono eretti compartimenti stagni. O meglio, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra (Matteo 6,1-6.16-18). Il paradosso – unico nella storia politica saccense, dalla prima alla seconda Repubblica, inclusa la primavera messiniana- è che davvero lor signori della maggioranza nulla sanno di come terminerà questa lunga verifica a senso unico.

La maggioranza vive il gioco della mosca cieca. Si muove senza saper dove va. La settimana prossima il sindaco dovrebbe ripristinare i contatti con i suoi per iniziare a sondare gli umori, le disponibilità, ma anche le reazioni.

La soluzione più verosimile sembra quella dell’azzeramento. Signori si scende. Ma come si riparte? Certamente, alcuni nomi sono traballanti e non più riproponibili. Ma c’è un nodo da sciogliere, e se non si è bravi marinai difficilmente l’impresa riesce.

Che sorte è segnata su Filippo Bellanca? Assessore al Turismo e Spettacolo, ha ricevuto la delega di vice sindaco (dopo un mese di riflessione del sindaco) con l’espressa motivazione della fiducia. Così ha spiegato la Valenti nel corso di una conferenza stampa. Non comprare a scatola chiusa, era lo slogan di una nota pubblicità negli anni del Carosello, decantando l’importanza di riporre fiducia solo in un importante brand. nazionale.

Se il sindaco non dovesse riconfermargli la delega di vice sindaco, sarebbe un episodio tutto da spiegare. Principalmente alla città. Spiegare cosa di tanto grave è accaduto. Quali monellerie avrebbe combinato il discolo Bellanca? O a quali logiche politiche corrisponde l’eventuale non conferma della delega? E se, addirittura, Bellanca non venisse riconfermato, quale futuro lo aspetterebbe dopo essere stato costretto alle dimissioni da consigliere comunale? Cosa che non ha fatto Paolo Mandracchia, il quale rimarrebbe sempre consigliere comunale nel caso non fosse riconfermato nel Valenti bis. L’eventuale sostituzione di Mandracchia dovrebbe avvenire, tra i massimi dirigenti di Uniti per Sciacca, fumando il calumet della pace.

Voci immaginano anche un cambio di staffetta tra Settecasi e Di Paola. Sono solo voci. Ma a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca. Sarà vero? Simone Di Paola è in credito sostanzioso dopo le inutili rinunce a ruoli istituzionali che avrebbero impresso, senza dubbio alcuno, uno stile diverso in aula consiliare.

Ma avanza anche un’ipotesi che sembra tratta dall’egualitarismo grillino: uno vale uno. Potrebbe anche maturare l’idea che ogni lista della coalizione abbia un assessore. In questo caso, Sciacca Democratica dovrebbe scordarsi il secondo assessorato, mentre entrerebbe nella nuova giunta un rappresentante della lista Nostra Sciacca (la lista del sindaco, nella quale sono stati eletti suo cognato Ezio Di Prima e Carmela Santangelo, super votata).

Su Neri e Alongi non vi sarebbero dubbi. La loro valigia è pronta. Ma per rimpiazzare il primo è necessario che Elvira Frigerio e Alberto Sabella trovino un punto di equilibrio. Cosa, molto probabilmente, non facilissima.

La soluzione del quesito estivo- che si protrae ormai da abbastanza tempo e che ricorda il periodo bellicoso della coalizione Vito Bono, confermando, quindi, il principio della continuità litigiosa del centrosinistra- è contenuta dentro un barattolo chiuso ermeticamente. Una chiusura inusuale in un contesto di partecipazione politica democratica, specie quando la conquista del governo cittadino è frutto dell’impegno della coalizione nella sua interezza.

Per il resto, la maggioranza appare presa dall’ansia di un imputato in attesa della sentenza. Nulla sa, attende solo il verdetto. Strano, ma anche questo è cambiamento. In peggio o in meglio? Ai posteri l’ardua sentenza. A Natale, l’Amministrazione Valenti avrà già percorso il 30% del suo mandato. Alle spalle non sembra esserci granché di risultati.

Filippo Cardinale