LICENZIAMENTI GIRGENTI ACQUE, “COLPA DELL’ATI”. LE SPIEGAZIONI DELLA SOCIETA’ IDRICA
In una lunga lettera inviata ai sindacati, al Prefetto di Agrigento, all’Ati, alla Commissione di Garanzia e all’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, la Girgenti Acque, pur esprimendo “solidarietà a tutti i lavoratori direttamente e indirettamente coinvolti dal licenziamento, con i quali nel corso degli anni si sono instaurati sinceri e ottimi rapporti umani”, spiega le ragioni della decisione.
Le organizzazioni sindacali lo scorso 18 agosto hanno chiesto che venga esperita la procedura di raffreddamento ex L. 146/90. La Girgenti Acque, con una nota a firma del presidente Marco Campione, precisa alcuni punti.
Il numero del personale ad oggi interessato dalla procedura di licenziamento collettivo ai sensi e per gli effetti degli artt. 4 e 24 della Legge n. 223/91 è di 26 unità, in quanto per 6 unità si è proceduto a reiterare il licenziamento precedentemente comminato per giusta causa.
Per la Girgenti Acque, il motivo posto alla base dei licenziamenti “trova fondamento nella delibera n.33 del 2017 dell’Assemblea territoriale idrica ATI AG9 con la quale la nuova tariffa (per il periodo 2016-2019) è stata approvata in diminuzione, azzerando la componente destinata agli investimenti”.
Tutto ciò ha prodotto un “ridimensionato del personale direttamente collegato alle attività di investimenti straordinari, che non essendo stati finanziati dalla tariffa, hanno dovuto subire, ovviamente, una drastica riduzione. Il numero del personale dedicato alle attività ordinarie è rimasto invariato e risulta essere adeguato e per nulla insufficiente: non potrà, quindi, registrarsi alcun aumento di carico di lavoro per il personale addetto alle attività ordinarie”.
Con riferimento ai 16.000 giorni di ferie non godute dai dipendenti, la Girgenti Acque afferma che “il dato riportato dalle Organizzazioni sindacali- in valore assoluto- appare abnorme: lo stesso dato visto in proporzione al relativo periodo di maturazione, corrisponde di fatto ad un valore medio procapite di 6,4 giorni di ferie annui non goduti rispetto ai 30 giorni medi annui spettanti; tale dato è perfettamente in linea con l’andamento statistico produttivo del settore. Ciò conferma che le Società garantiscono il godimento delle giornate di riposo nel rispetto delle disposizioni di legge e di contratto collettivo”.
La lunga lettera spiega anche che Girgenti Acque svolgendo il proprio servizio su 27 Comuni, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno “deve costantemente garantire la piena funzionalità del servizio reso, in particolar modo durante il periodo estivo, ove l’esigenza della fornitura idrica aumenta in maniera considerevole e nel quale le esigenze tecniche organizzative impongono un minor numero di addetti in ferie; vista la natura del servizio svolto è possibile che in alcuni circoscritti casi si manifesti la necessità di revocare dei giorni di ferie, che vengono sistematicamente riassegnati in un periodo successivo. A riprova di quanto sostenuto, le ferie concesse e godute nell’anno 2018 superano di oltre il 30 % il valore previsto dal piano ferie pubblicato”.
La Società evidenzia che il “lavoro aggiuntivo, come impropriamente definito dai sindacati, altro non è che lavoro straordinario effettuato in regime di reperibilità regolarmente retribuito. La Società garantisce la regolarità del servizio 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno mediante l’istituto della reperibilità. Con la reperibilità il lavoratore è disponibile a prestare la propria attività lavorativa al di fuori dal normale orario di lavoro, per interventi non programmati. Le attività svolte in regime di reperibilità vengono retribuite, così come indicato dalle norme contrattuali, come lavoro straordinario. Visto lo stato delle infrastrutture gestite da Girgenti Acque S.p.A. è fisiologico l’intervento in regìme di reperibilità quindi il conseguente riconoscimento dell’attività straordinaria per interventi non programmati”.
Girgenti Acque, inoltre, asserisce che “questo modello organizzativo è stato scelto da Girgenti Acque S.p.A. rispetto ad altri che prevedono più turni di lavoro, per contenere i costi del servizio con conseguente minor aggravio sulla tariffa”.
Per quanto riguarda la Hydortecne Srl, Girgenti Acque spiega che si tratta “interamente di una società partecipata da Girgenti Acque; è azienda metalmeccanica e si occupa, tra l’altro, della realizzazione, gestione, manutenzione e controllo di impianti tecnologici vari”.
In data 29.7.2015, la Girgenti Acque SpA e la Hydortecne Srl hanno stipulato un contratto di rete ai sensi dell’art. 3, D.L. 10 febbraio 2009, n. 5 e dell’art. 42 D.L. 31 maggio 2010, n. 78, con l’obiettivo, tra gli altri, di “esercitare in comune un’attività di erogazione di servizi strumentali alle rispettive imprese, condividendo la strumentazione tecnica o altre strutture operative”.
Nell’ambito del predetto contratto di rete, le due Società hanno inoltre previsto che “al fine di dare concreta attuazione agli obiettivi del presente contratto di rete, la Girgenti Acque SpA e la Hydortecne Srl stabiliscono, in virtù di quanto previsto dall’art. 30, comma 4 ter, D. Lgs. 276/2003, di utilizzare reciprocamente l’istituto del distacco temporaneo di personale per tutta la durata del presente contratto di rete. Le aziende sottoscrittrici del presente contratto potranno utilizzare in distacco il personale rispettivamente dipendente, come previsto dall’art. 30, D. Lgs. 276/2003.
Infine, la Girgenti Acque evidenzia che “l’impiego promiscuo di personale è non solo consentito, ma altresì incentivato dal contratto di rete vigente tra le due Società, volto, tra gli altri, a garantire l’impiego delle sinergie e delle professionalità della rispettiva forza lavoro, al fine di incrementare la produttività e l’efficienza delle attività aziendali e garantire, per tale via, il progressivo ampliamento e miglioramento dei servizi resi nei confronti dell’utenza”.