CANSALAMONE: SCURDAMMOCE LA RIAPERTURA

Doveva essere riaperto prima dell’estate, anche se solo con senso alternato e la limitazione ai mezzi pesanti. La stagione è trascorsa, e solo adesso il sindaco Francesca Valenti e l’assessore alle Infrastrutture Giuseppe Neri confessano che è stata consegnata relazione consultiva sulle condizioni statiste e sismiche del viadotto Cansalamone.

“Le risultanze – comunicano – sono sensibilmente diverse dalle aspettative, peraltro annunziate dai professionisti incaricati della verifica. È stato rilevato uno schiacciamento della pila numero 8 sulla quale occorrerà intervenire con un presidio alternativo del quale ancora non si conosce il costo, ma che verrà valutato dall’ufficio tecnico comunale. Viene invece confermata l’istallazione del sistema di monitoraggio Wireless che controllerà gli eventuali spostamenti dell’infrastruttura durante il periodo di due anni previsto dalla norma utilizzata per consentirne l’apertura temporanea”.

A monte di tutto c’è una relazione negativa del docente universitario Mancuso. Tante pagine che descrivono la criticità del viadotto. Smontarla non è roba semplice. Bisognerebbe assumersi enormi responsabilità che nessuno sente di accollarsi.

Al di là dei tecnicismi, la questione del viadotto Cansalamone rimane allo stato in cui versa da anni. Mentre nulla si sa sull’iter del decreto di finanziamento di 2.9 milioni di euro, facenti parte del Patto per il Sud, che darebbe la soluzione definitiva per la sistemazione del viadotto.

Cifra che comprende la sistemazione definitiva, la progettazione esecutiva, la direzione dei lavori.  Della ristrutturazione completa del viadotto se ne occupa la struttura commissariale presso la Regione che opera presso il Dipartimento di Protezione Civile.


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