LETTERA DI UN TURISTA: ” NON ABBIAMO VISTO SITUAZIONI DEL GENERE IN NESSUNA ALTRA PARTE. MAI PIU’ QUI”
Abbiamo ricevuto in redazione, con mail, una lettera da parte di un turista di Torino che ha optato, quest’anno, di scegliere Sciacca per trascorrere le vacanze. La pubblichiamo per intero. Non sono le nostre sensazioni,anche se condivise in pieno. Sono quelle di chi decide di spendere soldi per trascorrere una vacanza nella nostra città. Il nostro lettore ha scritto. Come succede spesso. Molti non lo fanno. Molto probabilmente non amano scrivere, ma certamente portano, nel loro rientro a casa, le sensazioni che altri villeggianti percepiscono.
Gentilissimo Direttore, Le scrivo per commentare, in maniera critica e, spero, costruttiva, il disagio provato nella mie recenti vacanza a Sciacca.
Sono un 67enne residente a Torino, da alcuni anni in pensione e, assieme a mia moglie, anche lei pensionata, amiamo viaggiare e visitare la nostra meravigliosa Italia. In questi anni abbiamo visitato località balneari in diverse regioni ed abbiamo potuto apprezzarle ognuna nelle proprie particolarità e bellezze. Quest’anno abbiano deciso di trascorrere le nostre vacanza estive in Sicilia, scegliendo Sciacca per le prime due settimane, per poi trascorrere due settimane successive sulla costa orientale dell’isola.
Abbiamo scelto Sciacca perché avevamo letto su alcuni siti internet trattarsi di una splendida città “turistica” di mare, definita “ideale per trascorrere una piacevole vacanza all’insegna del relax”.
Per questo motivo, essendo noi amanti del mare, abbiamo affittato una casa vacanze nei pressi della Riserva Naturale di Capo San Marco, sulla cui spiaggia, avevamo letto, vi sono diversi lidi attrezzati di ombrelloni e lettini, presso cui “rilassarsi e godere del mare”.
In verità, caro direttore, devo dire che Sciacca è di fatto una bellissima cittadina. La spiaggia di Capo San Marco è molto bella dal punto di vista naturalistico ed il mare è cristallino e sembra pulito. Ma è invivibile!!!
La stradina che conduce agli stabilimenti balneari è fortemente dissestata, con un tratto in sterrato pieno di buche profonde. Le auto e i motorini sono parcheggiati disordinatamente e impunemente in divieto di sosta, lungo l’unica stretta stradina, rendendo difficoltoso il transito. In due settimana di permanenza non abbiamo visto nessun vigile urbano nella zona!!!
La cosa più grave è stata, però, l’impossibilità di riposarsi, sia di pomeriggio ma soprattutto di notte, per l’assordante musica proveniente da alcuni stabilimenti balneari e per gli urli e schiamazzi dei giovani avventori, spesso alticci, fino a notte fonda e alle prime ore dell’alba. Noi abbiamo sofferto il sonno per due settimane, immaginiamo i residenti…
Intendiamoci, mi sembra evidente che d’estate, in queste zone, debba esserci una certa tolleranza e, proprio per questo, la legge assegna ai Comuni il compito di regolamentare gli orari di quelle attività (che, tuttavia, non sono discoteche) e, nel contempo, fissa alcuni limiti massimi di rumore, in decibel. Occorre rispettarsi reciprocamente. Per far questo serve un po’ di responsabilità. E in questo consiste la libertà. Libertà di fare e ascoltare musica (a volumi accettabili e fino ad ore “cristiane”) e libertà di poter riposare. Occorre semplicemente far rispettare le leggi e i regolamenti.
Ma nella pratica ho notato che a Sciacca non ci sono controlli. C’è anarchia totale!!!
Caro direttore, confrontandomi con altri turisti conosciuti in spiaggia, abbiamo condiviso il fatto che Sciacca non è in realtà una cittadina turistica, perchè le città turistiche soddisfano i bisogni e gli interessi dei turisti, che scelgono una determinata località balneare per godersi la vacanza al mare e rilassarsi, potendo dormire la notte per poi, l’indomani, tornare in spiaggia presso i lidi. Perchè i turisti sono in vacanza e la vacanza serve per riposarsi.
Posso assicurare, essendo una persona che viaggia molto, che nelle città turistiche c’è molto rispetto per i turisti, perchè sono i turisti che creano economia e fanno le stesse città “turistiche”.
Le assicuro che non abbiamo visto situazioni del genere da nessun’altra parte. Un’altra cosa posso assicurare, gentile Direttore, che non torneremo mai più a Sciacca. Grazie.
Carlo Colombino