VIA AGLI SPETTACOLI NELL’ATRIO INFERIORE. FINITA L’EMERGENZA?
Da qualche anno l’atrio inferiore è stato inibito allo svolgimento degli spettacoli a causa di qualche calcinaccio precipitato dai cornicioni. L’Ufficio tecnico ha di fatto inibito l’uso dell’atrio inferiore a spettacoli che contenessero più di 200 persone. Ma sono state anche collocate transenne davanti a parte del colonnato.
Qualche giorno fa si è svolta una festa nuziale. Un colpo d’occhio l’atrio addobbato magnificamente con 5 lunghi tavoli da 62 posti ciascuno e mise en place davvero elegante. Interessati ambedue gli atri. Sono state tolte le transenne e dal Comune ci fanno sapere che di recente si è provveduto a sistemare, con un mezzo provvisto di cestello, quelle parti di cornicione che potevano compromettere l’incolumità delle persone.
Dunque, dopo la festa nuziale, è verosimile che è stato sancito che nessun pericolo persiste. Diverse associazioni teatrali, ma anche organizzatori di eventi, non aspettavano altro. Così hanno la possibilità di fruire dell’atrio per svolgere le loro attività teatrali e di intrattenimento già da subito. Alle compagnie teatrali, sembra, sia stato posto un limite di 50 spettatori. Troppo poco. Ma, anche sulla scorta del numero delle persone che hanno festeggiato la festa nuziale, molto probabilmente cessa anche il limite del numero di persone per gli spettacoli. Altrimenti, sarebbe un controsenso.
Eppure, solo il 7 maggio scorso, il dirigente Aldo Misuraca, con nota con protocollo 2119, inviava nota durissima al dirigente Michele Todaro, al dirigente Giovanni Bono e al Segretario generale. Una nota con la quale Misuraca scriveva che “si riscontra la nota prot. n. 1072 del 30 aprile 2018, informando che a seguito dello studio della verifica sismica del palazzo comunale pervenuta dal 4° Settore da parte dell’ingegnere Matteo Accardi con protocollo n. 4733 del 2 settembre 2015 e per l’inadeguatezza degli impianti, oggi questo ufficio non è in condizioni di poter certificare alcuna agibilità e pertanto si comunica che ogni autorizzazione è sospesa. Inoltre, stante l’importanza della problematica, peraltro segnalata anche dal R.S.P.P. architetto Giglio, con nota protocollo n. 2056 del 30 aprile 2018, si chiede al sindaco di convocare con urgenza tutti gli interessati per trovare una soluzione per il conseguimento dell’Agibilità del palazzo comunale, anche parziale”.
Una lettera che desta forte preoccupazione. Forse sarebbe meglio che il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco esprimesse un parere, visto che riguarda il palazzo comunale dove lavorano centinaia di persone e che è frequentato da centinaia di cittadini.
A distanza di poche settimana, almeno sembra, tutto è stato risolto. Poi dicono che la burocrazia è lenta. Ma una domanda appare spontanea: perché non s’è pensato prima a prendere un cestello e gettare qualche cazzuola di impasto? C’è un impasto di simpatia/antipatia?
Filippo Cardinale