POLITICA, IL “CAMBIAMENTO” DEVE DIMOSTRARSI CON I FATTI
Il dibattito politico spinge chi segue, con occhio giornalistico, a trarre qualche riflessione sul tema del “cambiamento”. Argomento, questo, che è stato alla base della campagna elettorale dello scorso anno. Un argomento che averebbe dovuto tracciare uno spaccato tra il “prima” e il “dopo”. Un argomento che ha trovato nella poco elegante espressione #maipiùcinqueannicosì -se non altro per un rispetto tra autorevoli personaggi che esercitano la professione con iscrizione allo stesso Ordine forense- l’intenzione trasmessa agli elettori di un cambio di passo, di una svolta che doveva trovare la sua espressione anche in un new style.
Dal dibattito (si rimpiangono consigli comunali di una volta nei quali interventi di consiglieri di spessore erano illuminanti) politico emerge, invece, una forte contraddizione che non fa altro che ribadire la sostanza gattopardiana.
In buona sostanza, oggi vige la regola del “anche voi facevate così, quindi lo facciamo anche noi”. Questo è il botta e risposta tra opposizione e maggioranza. Per fare un esempio banale, basta citare la vicenda del Peg. Ma è solo un esempio, il ventaglio è più ampio.
Sarebbe davvero una svolta, invece, se il “cambiamento” fosse esplicitato in modo concreto innalzando il concetto “se voi non lo facevate, noi lo facciamo”. Il cambiamento passa anche nel cancellare un old style tanto combattuto.
Siamo convinti, davvero, che il sindaco Francesca Valenti sia sincera portatrice del nuovo corso. Ma molto probabilmente, autorevoli personaggi viaggiano ancora sulla scia del vecchio déjà-vu alzando i freni inibitori.
Filippo Cardinale