BUFERA SULLA SRR PER LE DIMISSIONI DI MISTRETTA. DISCARICHE CHIUSE: SI ATTENDE LA REGIONE

La SRR (Società di regolamentazione della raccolta dei rifiuti) è nella bufera dopo le dimissioni del componente del Cda, Ignazio Mistretta. Ancor prima si era dimessa l’altra componente, Vanessa Girgenti (di Villafranca Sicula). Le nomine dell’organismo sono politiche e sono frutto degli accordi tra i 17 sindaci i cui Comuni ricadono nel territorio di competenza.

Le dimissioni di Mistretta, la cui nomina nel Cda fu sostenuta in modo determinante dai sindaci di Sciacca, Menfi e Santa Margherita Belìce, nascono da una rottura con il presidente del Cda, Stefano Greco Lucchina, di Santo Stefano di Quisquina. Il pomo della discordia è il distacco all’Aro di Sciacca di “tre unità di cui 2 di terzo livello e una di sosto livello”. Mistretta chiosa che non rientrano nelle competenze del presidente “assumere valutazioni inerenti il personale”, poiché si tratta “di funzioni di natura prettamente gestionale”.

Alle motivazioni sottolineate nella lettera di dimissione di Mistretta, controbatte il presidente Stefano Greco Lucchina il quale afferma che “c’è solo uno schema di protocollo d’intesa con il Comune di Sciacca, nel quale non si parla di livelli”. La competenza è in capo al dirigente “che poi individuerà le tre unità”.

Va ricordato che il personale adibito alla raccolta dei rifiuti è in organico alla SRR. A Sciacca, ad esempio, i lavoratori ex Sogeir sono transitati nella SRR e comandati presso l’ATI Bono e Sea, ditte che hanno vinto l’appalto a Sciacca per la raccolta dei rifiuti.

Ignazio Mistretta è considerato molto vicino alle posizioni dell’ex presidente della Sogeir Ag1, Vincenzo Marinello, per anni dominus del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e ancora oggi fortemente decisivo nelle questioni dei rifiuti. Non direttamente, ma con sottile stile sul modello del cardinale Richelieu.

Adesso, per ricomporre l’interezza del Cda della Srr bisogna attendere i risultati elettorali dei Comuni che fanno parte della SRR, tra questi Menfi, Calamonaci, Burgio, Sambuca di Sicilia, Santo Stefano di Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana. Elezioni che potrebbero determinare un assetto diverso all’interno della SRR, ma soprattutto equilibri politici diversi. Sarebbe salutare che la nuova composizione della SRR si basasse su elementi di discontinuità con il passato e che la SRR  respirasse una ventata nuova priva di cordoni ombelicali con la gestione dominante fino ad oggi.

Intanto, il 31 maggio scorso sono scadute le autorizzazioni delle discariche. Nell’ultimo periodo l’umido raccolto è stato conferito a Marsala poiché l’impianto di compostaggio di Sciacca, in contrada Santa Maria di proprietà della Sogeir in liquidazione ma gestito dalla Sogeir Impianti è chiuso perché sono state riscontrate gravi anomalie da parte dell’ARPA.

Ieri le ditte Bono-Sea hanno ritirato la frazione umida, ma i compattatori sono pieni perché non possono conferire in discarica. Domani, le ditte Bono-Sea hanno assicurato la raccolta dell’umido con l’ausilio di alcuni mezzi che provengono da Agrigento. Nella speranza che la Regione nelle prossime ore assuma d’urgenza la proroga. Altrimenti la Sicilia sarà costretta a battezzare la prima emergenza rifiuti della stagione.

Filippo Cardinale