ALL’ARS SI PARLA DEI DEPURATORI AGRIGENTINI E L’ATI SE NE FREGA: ASSENTE
Ieri si è svolta l’audizione in commissione Salute all’Ars, in materia di criticità di depurazione in provincia di Agrigento. Un argomento assai delicato che tocca non solo i Comuni che hanno ceduto le redi idriche e fognarie alla Girgenti Acque, ma anche quei Comuni che si sono rifiutati di dare seguito alla legge e che hanno mantenuto in proprio la gestione. L’ARPA ha perfezionato una relazione dettagliata che riguarda il sistema di depurazione nella sua interezza agrigentina.
All’importante audizione della Commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana, hanno partecipato dirigenti degli assessorati regionali per l’Energia e i servizi di pubblica utilità, per il Territorio e l’Ambiente, per la Salute e dell’Arpa Sicilia; rappresentanti dell’Inter.Co.Pa, di Girgenti Acque, del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua, del coordinamento Titano e dell’associazione ambientalista Mareamico.
Il grande assente è l’ATI, cioè l’organismo che racchiude tutti i Comuni agrigentini e che è il diretto e l’unico interlocutore con Girgenti Acque. Proprio l’ATI a cui spetta di dare concretezza alla procedura di risoluzione contrattuale con la Girgenti Acque per inadempimenti. Non era presente il presidente Enzo Lotà, ancora sindaco di Menfi, non era presente rappresentante alcuno dell’ATI.
Un’assenza pesante e che ha sempre fatto emergere un’anomalia gigantesca. Al di là delle lamentele contro Girgenti Acque che sfocierà, senza dubbio, in una lunga lite giudiziaria dagli esisti incerti, rimane assurdo il fatto che presidente dell’ATI è stato nominato un sindaco di un Comune che non ha consegnato le reti idriche e fognarie al gestore. Nell’ATI ci sono ben 16 Comuni che sono andati contro la legge e che stanno creando seri danni economici a quei Comuni che, invece, hanno rispettato la norma.
L’ATI, anziché partecipare alle audizioni delle Commissioni parlamentari e dire la sua, ha preferito assentarsi. Uno sgarbo non solo all’Istituzione regionale eletta da popolo, ma anche nei confronti dei cittadini agrigentini che dovrebbero vedere nell’ATI l’organo di controllo e garanzia.
E’ emerso dalle attività di controllo degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane svolte dall’Arpa Sicilia nel 2016. La deputata Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della Commissione Sanità all’Ars, ha detto che “nel 100% dei casi di controllo degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane svolte dall’Arpa Sicilia nel 2016 nell’agrigentino, dove diversi depuratori sono stati sequestrati dall’autorità giudiziaria, sono state proposte 18 sanzioni. E’ evidente che questa situazione può avere delle ricadute negative sulla salute pubblica e sull’ambiente. Su questo fronte bisogna dare ai cittadini risposte concrete”.
Filippo Cardinale