PORTELLO ANTIVIOLENZA ALLO SBANDO, GRIDO D’ALLARME DI DANIELLE MANCUSO
Lo sportello antiviolenza di Sciacca segnala una preoccupante battura d’arresto dopo che la responsabile, la psicologa Elina Salomone, è stata destituita dall’Amministrazione comunale (anche da responsabile della biblioteca comunale). Uno sportello antiviolenza, all’avanguardia, nato per il forte impulso dall’allora Procuratore della Repubblica di Sciacca Vincenzo Pantaleo. Una punta di diamante che ha consentito a tante donne, minori, di denunciare fatti di violenza, ed essere assistiti. Uno sportello funzionante esclusivamente con lo spirito di volontariato di medici, avvocati, psicologi, ma anche con il supporto delle forze dell’ordine. Il coordinamento dello sportello fu assegnato alla dottoressa Elina Salomone con disposizione comunale.
Lo sportello antiviolenza è un ufficio attualmente depotenziato e privo di una guida. Le psicologhe dell’associazione La Fenice, che hanno affiancato e collaborato con la dottoressa Salomone lanciano un grido di allarme. “Lo sportello antiviolenza- dice Danielle Mancuso- è allo sbando. Da ieri non abbiamo più il cellulare che era a disposizione degli utenti 24 ore su 24. Dirottiamo donne che hanno richiesto il nostro aiuto ai centro sociali in quanto non possiamo offrire il nostro aiuto”.
“Noi lavoriamo solo su base volontaria. Abbiamo iniziato questa esperienza insieme e volevamo continuare insieme, ma oggi sembra non sia più possibile farlo”.
E ancora: “noi vogliamo capire cosa dobbiamo fare, quale sono le intenzioni dell’Amministrazione comunale. Le donne continuano a chiamarci per chiedere il nostro aiuto, ma oggi la dottoressa Salomone sarà costretta a consegnare il telefono cellulare che aveva fornito il Comune. E’ particolarmente spiacevole soprattutto in questo momento in cui ha aperto uno sportello antiviolenza “Fenice” a Menfi e stavamo lavorando per aprire uno sportello antiviolenza “Fenice” a Ribera”.
“La presenza della dottoressa Salomone-continua- rappresenta il punto saldo dello sportello antiviolenza, in quanto l’associazione “Fenice” è formata da persone volontarie. Le associate dell’associazione “Fenice” si dicono molto rammaricate dalla spiacevole situazione e solidarizzano con la dottoressa Salomone, facendo un passo indietro anche riguardo il loro impegno ed il loro servizio reso fino ad oggi”.
Oggi interviene anche il consigliere comunale Salvatore Monte. “Sentire, dalla viva voce degli operatori, che lo sportello antiviolenza non riesce ad operare per come si dovrebbe è un segnale chiaro che non si può non ascoltare e far proprio”, dichiara, evidenziando che “non stiamo parlando di tematiche leggere, bensì dell’aiuto al prossimo che deve essere uno degli obiettivi principali nella filosofia dell’essere umano e soprattutto di una Amministrazione comunale che si rispetti”.
Monte chiede al Sindaco Valenti “che il regime dell’intersettorialità venga disposto presto e la Salomone torni a dare il suo valido supporto a tante donne in difficoltà che chiedono giornalmente aiuto.
Filippo Cardinale