ECCO IL FRANCOBOLLO SUL BELICE 50 ANNI DOPO
E’ stato presentato ufficialmente oggi nelle Scuderie del Castello Grifeo di Partanna il francobollo per commemorare il 50° anniversario del terremoto della Valle del Belìce, emesso dal Ministero dello Sviluppo economico e distribuito da Poste Italiane.
Ha introdotto la presentazione il Coordinatore dei sindaci della Valle del Belìce e primo cittadino di Partanna Nicolò Catania, che ha illustrato la storia dell’emissione straordinaria del francobollo e ha affermato: “L’emissione di questo francobollo è un grande successo per tutta la Valle del Belìce, un giusto tributo di memoria di un popolo che ha vissuto il dramma del terremoto, un popolo che è rinato attraverso la bellezza della sua storia, della cultura e della sua natura”
Alla cerimonia sono intervenuti i sindaci della Valle del Belìce e i dirigenti di Poste Italiane che con il Direttore della filiale di Poste Italiane SPA di Trapani Fabio Bayona dichiara: “La filatelia attraverso l’emissione di questo francobollo vuole rappresentare la presenza dello Stato che riconosce, dona memoria ed importanza ad un territorio e a i suoi cittadini, una Valle che è rinata sotto il segno della Bellezza.”
Il Francobollo che ha valore di € 0,95 è stato realizzato dalla bozzettista Tiziana Trinca, del Poligrafico dello Stato, ed è accompagnato da un testo redatto dal critico d’arte e assessore alla cultura del Comune di Gibellina Tanino Bonifacio che, per Poste Italiane, così descrive i contenuti iconografici del francobollo:
“La “Stella di Gibellina” è rappresentata iconograficamente nel francobollo come stele della memoria viva, come quinta scenica che si innalza nell’azzurro del cielo e separa un “prima” e un “dopo” terremoto: prima le case dell’antica Valle costruite con pietra precaria e povera, ma ricca di dignità, pietra come scrigno dei valori umani; poi i segni del dramma, i ruderi intrisi di profumi familiari, testimoni silenziosi di affetti perduti. La “Stella” di Pietro Consagra è “porta”, varco per un transito fisico e simbolico nella vita dei territori del Belìce, luoghi disseminati di segni di creatività umana che indicano approdi felici in porti rassicuranti pieni di bellezza naturale e culturale. A mezzo secolo da quella tragica notte del 14-15 gennaio 1968, che vide aprirsi nel seno della Terra il buio dell’inferno e il demone della paura, la Valle del Belìce oggi è diventata una terra che quotidianamente crea, semina, custodisce il fiore imperituro e vitale della Bellezza umana.”
L’emissione di questo francobollo è inserita nel contesto delle iniziative dedicate al cinquantesimo anniversario del sisma del 1968 ed arricchisce il programma delle attività culturali promosse dal Coordinamento dei sindaci della Valle del Belìce.