MONTANTE AVEVA ANCHE LA TALPA NELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA. I RAPPORTI CON L’EX ASSESSORE MARIELLA LO BELLO

Rosy Bindi, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, durante una conferenza stampa sulla relazione tra la massoneria e cosa nostra e 'ndrangheta, Palazzo San Macuto, Roma 22 dicembre 2017. ANSA/FABIO FRUSTACI

Una “talpa” in commissione Antimafia avrebbe riferito all’ex presidente di Confindustria in Sicilia Antonello Montante, arrestato ieri per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, il contenuto dell’audizione, che era stata secretata, dell’imprenditore Marco Venturi, l’ex amico e poi diventato il suo più grande accusatore, come si evince dall’ordinanza del gip.

E’ proprio Montante, in una intercettazione ambientale mentre lascia l’abitazione dell’ex governatore Rosario Crocetta assieme a Linda Vancheri, all’epoca assessore regionale alle Attività produttive e molto vicina all’imprenditore, a sostenere di sapere cosa abbia detto Venturi all’Antimafia. “Tutte le mie domande ha fatto”, dice facendo intendere che poteva contare addirittura su qualcuno all’interno della commissione Antimafia.
E concludeva sostenendo che Venturi davanti ai commissari avesse fatto “mala figura”, criticando poi la decisione del presidente Rosy Bindi di dare luogo “all’attività di verifica dell’Antimafia…”.

«Con le attività produttive si può fare la terza guerra mondiale». E precisava: «Possiamo fare». Antonello Montante era soddisfatto della prossima nomina della sua fedelissima, l’agrigentina Mariella Lo Bello all’assessorato Attività produttive. L’accordo con il presidente Rosario Crocetta era cosa fatta. E l’influente presidente di Sicindustria, oggi agli arresti domiciliari, fissava già l’agenda del neoassessore. «Allora – esordì, e non sospettava di essere intercettato – appena diventi assessore ama iri a ‘ncuntrari tutte le associazioni tutta ‘na vota». Raccomandava a Mariella Lo Bello di curare la situazione della Camera di Commercio di Catania: «Perché si vota ormai, il decreto nazionale azzera tutto, hai capito? No dico, qualcuno te la farà la pressione».

 


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