QUANDO NEL 2003 LA GIUNTA DELIBERO’ DI AFFIDARE IL SERVIZIO IDRICO A SOCIETA’ PRIVATE
Sono passati 15 anni, il tempo scorre e la memoria si fa sempre più piccola, sbiadisce fine a dimenticare. Specie la politica, come al solito, che cavalca cavalli diversi secondo le opportunità del momento.
Esattamente il 18 settembre 2003, una delibera di giunta municipale deliberò positivamente la valutazione della proposta di project finacing “per la concessione, costruzione e gestione del potenziamento della rete idrica e ottimizzazione dell’attuale rete cittadina del Comune di Sciacca”.
In Giunta erano presenti il sindaco Ignazio Cucchiara, gli assessori Stefano Girasole, Franco Lo Bue, Pietro Mistretta, Michele Ferrara, Roberto Polo Butera (Assenti Mariolina Bono, Salvatore Mandracchia e Fabio Leonte).
Tutti hanno dimenticato la gestione disastrosa del carrozzone pubblico E.A.S. (L’acqua allo Stazzone veniva erogata solamente il sabato, il Comune fu costretto ad anticipare cifre milionarie per manutenere i guasti perché il carrozzone non aveva soldi per intervenire).
Torniamo indietro nel tempo. Il 24 agosto del 2000 (protocollo del Comune n.26818 del 28 agosto 2000) approda la proposta della Conscoop insieme ad A&P Associati e Partenrs s.r.l., Cig s.a.s.e Si.Ri.Co s.r.l. di una proposta di finanza di progetto riguardante il potenziamento della rete idrica cd ottimizzazione della rete cittadina di Sciacca, in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 42 terex L.R. 21 del 29/04/1985, inserito dall’art. 21 ex L.R. n. 4 del 08/01/1996;
La Giunta valutò che il progetto presentato con la proposta è idoneo alle esigesse di miglioramento dal sistema idrico cittadino, offrendo un servizio efficiente e qualificato, a differenza di quello attuale offerto dall’E.A.S. che, per mancanza di fondi, non esegue le opportune manutenzioni e ristrutturazioni della rete idrica ormai da parecchi anni, al punto che, le perdite idriche risultino assolutamente notevoli oltre ogni criterio di efficienza. E ancora, la proposta di gestione avanzata dalla società proponente è valida nel complesso, ai fini della qualità del servizio e sulla celerità degli interventi di manutenzione;
Il progetto prevedeva un investimento di euro 5.681.025,89. Con il soggetto proponente si concretizzarono diversi incontri, per chiarimenti ed avanzare proposto a vantaggio, della nostra Città, in particolare con le Conferenze di Servizi del 14/12/2000 27/08/2003.
La giunta Cucchiara considerò le condizioni favorevoli ottenute sono il massimo obiettivamente ottenibile e sono riportate nell’allegato Schema di Convenzione e pertanto è opportuno ed economicamente vantaggioso per il Comune avvalersi della proposta di finanza di progetto riguardante il potenziamento della rete idrica ed ottimizzazione della rete cittadina di Sciacca, secondo le norme dell’allegato Schema di Convenzione, definito in seguito agli incontri e Conferenze di Servizi sopra riportate.
Giunsero al Comune anche le offerte della SACECCAV DEPURAZIONI SACEDE s.p.a. , della R.t.i SIBA s.p.a- IMPRE.CO.GE. s.r.L e “Ing. Antonio Picone”. (prot.n.32899 del 30/10/2000);
La delibera di giunta doveva approdare in Consiglio comunale. Poi ci furono le elezioni e vinse Mario Turturici. L’idea della giunta Cucchiara era quello di creare un sub ambito dell’Ato Idrico agrigentino. Un sub Ato comprendente il Comune di Sciacca e quello di Menfi. Ma la legislazione di allora non prevedeva la creazione dei sub ambiti. Il nuovo sindaco Marito Turturici, successivamente, utilizzò quel progetto per inserirlo nell’Accordo di Programma con la Rocco Forte Hotels, la Regione, il Ministero dell’Economia e il Comune di Sciacca (Per la realizzazione del Resort). In quell’accordo finì il progetto di potenziamento della rete idrica per circa 5 milioni di euro. Cifra che si bloccò per contenziosi con la ditta, ora sbloccato.
La storia, però, insegna. In quel periodo si criticava aspramente la gestione pubblica dell’acqua, con il carrozzone dell’Eas. Poi arrivò il privato, la Girgenti Acque. Ora si critica il provato e si invoca il ritorno al pubblico. E’ stata avviata la procedura di risoluzione contrattuale per inadempimento con Girgenti Acque, ma l’Ati e i sindaci non accennano ad un’idea di una soluzione gestionale alternativa. E siamo di fronte ad un bene vitale per la collettività.
Filippo Cardinale