RIFIUTI: IN SICILIA SI LOTTA CONTRO L’EMERGENZA, A SCIACCA SI LITIGA PER I DETTAGLI
Mentre in Sicilia l’emergenza rifiuti preoccupa il Governo regionale e costringe i cittadini a vivere tra montagne di spazzatura, Canicattì è sulla ribalta nazionale, a Sciacca la lotta è sul dettaglio. Il mastello si va a prendere o deve essere consegnato a domicilio? I condomìni come faranno e che tipo di contenitore useranno?
Nelle strade cittadine, però, non si avverte il disagio e l’emergenza che colpisce gran parte dei Comuni siciliani. La raccolta viene effettuata puntualmente, non ci sono in giro cumuli di spazzatura. C’è invece, la diatriba sulla data di esecuzione del contratto di appalto: 4 maggio o 29 novembre 2017? Il dubbio amletico ha portato alla luce una profonda diversità di vedute tra il sindaco Francesca Valenti e l’assessore all’Ecologia. Dettaglio? No, perché il rispetto del contratto dipende essenzialmente dall’effettivo start del contratto. Perché la percentuale del 65% di differenziata è priorità prevista dal Piano Aro. Un conto è iniziare dal 29 novembre 2017, un altro è iniziare dal 4 maggio 2017. Secondo quest’ultima scuola di pensiero, mancano 50 giorni alla prova dei fatti e potrebbero scattare penalità. Per la prima scuola di pensiero, invece, ci sarebbero altri 8 mesi per rispettare quel famoso diagramma di Gantt, ovvero la tabella di marcia per mettere in atto tutti i servizi e raggiungere la percentuale di raccolta differenziata del 65%.
Per il resto, emergono difficoltà spesso gratuite. Dal centronord fino all’Europa, il concetto di differenziata è assai banale. I cittadini la effettuano senza problemi e non son dovuti andare a frequentare un corso per capire cosa mettere negli appositi contenitori, che a Sciacca sono solo tre. E l’umido? Non si può mica tenere un giorno a casa! Altrove non è un problema, da noi si.
Filippo Cardinale