PARCHEGGI, NERI: “ECCO PERCHE’ NON ABBIAMO PRESENTATO IL PROGETTO PER IL FINANZIAMENTO”
Dopo il nostro articolo, pubblicato stamattina, nel quale riportavamo la mancata presentazione del progetto per un parcheggio di interscambio a fronte di una somma di 180 mila euro già finanziati dalla Regione, riceviamo un chiarimento da parte dell’assessore Giuseppe Neri.
Egregio direttore, in risposta all’articolo pubblicato sul suo giornale, intenderei fare chiarezza anche se impossibilitato a produrre dati oggettivi e date certe rispetto alle direttve assessoriali e conseguenti note di risposta da parte dell’UTC. In breve, il sottoscritto unitamente a tutta l’amministrazione comunale ed agli uffici che si occupano di finanziamenti comunitari, era a conoscenza dell’inserimento del nostro Comune all’interno di un elenco di progetti finanziabili con l’attribuzione di una somma molto esigua di euro 183.000 , quindi per una potenziale base d’asta di euro 130.000 circa al netto delle somme a disposizione predisposte nel quadro economico.
Pregiatissimo assessore ai parcheggi, La ringrazio per i chiarimenti fatti pervenire alla nostra redazione che confermano la mancata presentazione del progetto alla Regione di un parcheggio di interscambio. Mi permetta di prendere in prestito la locuzione latina di Tito Livio Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata). Leggendo la Sua nota, o meglio la motivazione avanzata dall’Ufficio Tecnico comunale, non posso non constatare l’attualità di quella locuzione del 219 a.C. Infatti, in fondo, ma molto in fondo, a farne le spese è il cittadino, il saccense nel caso specifico. Da anni, da decenni, il saccense è abituato a sorbire risposte che non risolvono le questioni importanti della città, ma servono solo a incorniciare un quadro ripetitivo: la colpa è sempre altrui, manca sempre qualcosa.
In realtà, la nota dell’Ufficio Tecnico, che Lei usa come risposta all’articolo pubblicato dal nostro giornale, conferma che il nostro Comune è manchevole sempre di qualcosa. Ciò dimostra, al contrario di altri virtuosi Comuni limitrofi (vedi Menfi), che il nostro Ente è sempre in ritardo, quasi costretto a rincorrere un treno che perde con svizzera puntualità. Il che cozza terribilmente con il puntuale e annuale raggiungimento del massimo degli obiettivi assegnati alla dirigenza.
Giornalisticamente abbiamo esercitato il nostro diritto a informare i cittadini, riportando il fatto, la realtà. In buona sostanza, il progetto non è stato presentato. E’ questa la notizia. La risposta alla nostra notizia non colma, certamente, il ritardo con cui il nostro Comune compie passi. Nè ci interessano i “fatti interni” del Comune.
Mi viene in mente la banale apertura della bretella di accesso in contrada Bordea. Tutto pronto, ma manca sempre qualcosa, o qualcuno si ostina a mettere i paletti all’Amministrazione comunale. Mi piace anche ricordare la non ancora fruibilità della casa albergo per anziani in via Allende. Manca sempre qualcosa, o qualcuno viaggia alla velocità di una lumaca, rispetto anche alla volontà dell’Amministrazione di cui Lei è autorevole esponente. Ma a volte, purtroppo troppo spesso, la politica viene frenata con la complicità di una burocrazia che, sovente, produce alla comunità più danni di atti criminosi. Ferma l’economia, imprigiona il cittadino con lacci, laccioli e cavilli.
Ma vengo all’argomento centrale. Forse sfugge che il bando è riferito a parcheggi di interscambio. Forse sfugge che il finanziamento poteva essere utilizzato per il potenziamento di aree già usate come parcheggio a raso. Essendo un modesto dottore in scienze politiche e non un ingegnere o architetto, non mi azzardo a entrare nel tecnicismo. La mia impreparazione tecnica specifica, però, non mi deraglia dal fatto che la “doppia conformità” si riferisce a nuove strutture e non a quelle esistenti.
Se la memoria non mi inganna, all’articolo 3 del bando pubblicato con GURS del 20 ottobre 2017, al punto 3 dei “requisiti rischiesti” include anche l’adozione del Piano Urbano del Traffico (PUT) o del Piano Urbano della Mobilità (PUM). Ebbene, noi abbiamo il PUM (Quello di Sciacca denominato PUMS). Dunque, un requisito era in possesso del Comune. Bastava semplicemente spremere un pò le meningi per progettare ampliamento o nuovi servizi alle aree già esistenti.
Altra osservazione da profano e da modesto giornalista di provincia. La somma messa a disposizione (180 mila euro) dalla Regione può aumentare, come infatti aumenterà. Lo sa perchè? Perchè ci sono altri Comuni, come l’esempio della nostra Sciacca, che non hanno presentato il progetto, dunque il finanziamento finale di 15.596.000 euro sarà ripartito tra un numero minore di Comuni che si vedranno aumentare la loro cifra iniziale di finanziamento destinato.
Sempre nella mia modesta dimensione conoscitiva, la tipologia di “parcheggio interscambio” consente ampio uso: tutto può diventare luogo di scambio al fine di mitigare il traffico e consentire di raggiungere il centro storico.
Per quanto riguarda “l’esigua somma” di 180 mila euro, avanzo una osservazione. A questa somma si poteva aggiungere qualche altra cifra, magari utilizzando parte dell’imposta di soggiorno.
Ma poi, mi consenta una domanda: ma perchè a Sciacca dobbiamo pensare a strutture faraoniche quando il centro storico ha bisogno di diverse ma non immense strutture per parcheggio? Le ricordo che nella nostra città, che per opere faraoniche compete con l’Egitto, abbiamo l’immenso Teatro che è chiuso; abbiamo l’immensa piscina, progettata con misure olimpiche, che è chiusa. Per usare un linguaggio da tecnico, mi permetto di constatare che a Sciacca il fallimento di un’opera pubblica è direttamente proporzionale alla sua dimensione. Più grande è, più certo è il fallimento della stessa.
Mi auguro che l’Amministrazione faccia presto per risolvere la gravissima questione dei parcheggi, evitando anche di intrappolarsi in richiami di progetti faraonici e di milioni di euro.
Con affetto, Filippo Cardinale.