TERMINE: “E’ COLPA DI MANDRACCHIA SE LA DIFFERENZIATA NON E’ DECOLLATA”

Il giovane consigliere comunale di Mizzica, nel suo intervento nel corso del Consiglio comunale di ieri sera sul Piano Finanziario per la determinazione della TARI 2018, è stato un guerriero che ha scelto le armi ideali per combattere e per scegliere gli obiettivi. In verità, bisogna parlare al singolare, perché Termine al centro del suo mirino ha focalizzato l’assessore Paolo Mandracchia. Con stile, però, una scheggia l’ha indirizzata al sindaco perché è pur sempre capo dell’Amministrazione e risponde dell’operato dei suoi collaboratori.

La strategia d’attacco di Fabio Termine si è essenzialmente concentrata su due punti, evitando di discettare su argomenti che spesso non fanno altro che deragliare dalla questione principale.

FIRMA DEL CONTRATTO. Per avere “prova provata” della data dalla quale decorre il contratto d’appalto stipulato tra Comune e ATI Bono-Sea, Termine ha chiesto al sindaco, ma anche al dirigente del Settore. La risposta è stata il 18 maggio 2017. Da qui l’attacco di Termine che veste la tuta del guastatore, quella che avrebbero dovuto indossare i consiglieri del centrodestra che, invece, lunedì sera erano sull’Aventino. Termine fa riferimento, partendo dalla data della firma del contratto, e cita un preciso obbligo sancito all’art. 10 del capitolato d’appalto. “Entro 120 giorni la ditta avrebbe dovuto garantire la piena entrata a regime del servizio proposto”. “Oggi, a quasi un anno- chiosa Termine- non solo non è partita la differenziata, ma siamo ancora al 30% una cifra molto distante da quel 65% che doveva essere garantita nel primo anno”. “Ha intenzione il Comune di applicare la penalità prevista che è di 23 mila euro per ogni punto percentuale mancato, visto che tra poco siamo ad un anno dalla firma del contratto?”.

DOPO UN ANNO MANCA IL DIRETTORE DEL CONTRATTO. Altro punto d’attacco scelto da Termine riguarda un settore delicatissimo, la figura del direttore del contratto. E’ una figura indispensabile che certifica, con il bilancino del farmacista, gli esatti adempimenti contrattuali, la qualità del servizio e se tutti i servizi vengono espletati. “Parto da una citazione dell’11 marzo 2016 dell’ingegnere Di Martino che ha redatto il Piano Aro, e da una lamentazione dell’allora opposizione, oggi maggioranza, che criticava come con l’affidamento a terzi di poteva difettare di controllo. Di Martino- dice Termine- nel capitolato d’appalto ha previsto il direttore del contratto che alla fine del mese stila il cosiddetto certificato di pagamento, e nessuno si sognerebbe di emettere un certificato se il servizio non è perfetto. Tra un mese- chiosa Termine-  scade il contratto e siamo ancora senza direttore di contratto”.

NOI OGGI DOVREMMO ESSERE AL 65% DI DIFFERENZIATA. Altro punto d’attacco di Termine contro Mandracchia è il campo temporale. “Da quando si è insediato l’assessore Mandracchia, luglio 2017, allo scorso novembre la differenziata sarebbe dovuta essere al 65%, se solo si fosse dato seguito e controllato quanto previsto dal contratto, con la conseguenza che, molto probabilmente, la TARI non sarebbe aumentata, anzi avremmo avuto qualche risparmio”.


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