PERCHE’ LA TARI AUMENTA ANZICHE’ DIMINUIRE? ESAMINIAMO I DATI
La vicina Ribera ha confermato la tariffa TARI (quell’odiata sui rifiuti) 2018 uguale a quella dell’anno precedente. Dunque nessun esborso di denaro per i contribuenti riberesi. Uno dei motivi per cui, nonostante i costi in più sostenuti per le emergenze rifiuti del 2016 e 2017, la tariffa a Ribera non ha subito ritocchi all’insù è che la differenziata sfiora l’80’%. Dunque, meno costi di conferimento in discarica da spalmare sui contribuenti.
A Sciacca le cose sono incastonate in un contesto diverso. Tanto diverso che i contribuenti subiranno , per l’anno 2018, un aumento dell’odiata bolletta.
Ultimamente il nostro giornale si sta occupando di analizzare i dati sulla scorta di documenti ufficiali. E lo facciamo ancora oggi in modo tale da dare una visione di ciò che accade ai nostri lettori, alla nostra comunità.
In una recente comunicazione, come spesso capita di volta in volta, l’Amministrazione in carica sostiene che l’aumento della TARI sia colpa della precedente.
Ecco, allora, che abbiamo analizzato i dati ufficiali riportati nei vari documenti del Comune o di altri enti.
I dati di Sciacca relativi al conferimento di rifiuto indifferenziato in discarica nelle annualità dal 2009 fino al 2014 (prese come riferimento nello studio del piano ARO) riportano una media di circa 18.500 tonnellate di rifiuti. Questi sono i dati ufficiali Sogeir con una raccolta differenziata al 21%, troppo bassa.
Il costo a tonnellata era di circa 83 euro oltre IVA per un totale di circa 1.600.000 euro spesi dal comune come conferimenti ogni anno.
Sulla scorta di questo esorbitante costo, l’obiettivo prioritario sarebbe dovuto essere, e lo è oggi, quello di abbassare il rifiuto conferito in discarica al fine di avere dei risparmi. Per raggiungere tale obiettivo bisogna aumentare la raccolta differenziata. Obiettivo difficile anche per un ingiustificato rigetto culturale che domina in città. Ma soprattutto, per una evidente incapacità della Sogeir (che finalmente non c’è più) a spingere per alzare la percentuale della differenziata a livelli ottimali.
Come già evidenziato in un nostro precedente articolo, dall’approvazione del piano ARO e dalla modifica delle modalità di raccolta, la percentuale di differenziata nella città è passata a circa il 32% con un aumento di più del 50% rispetto agli anni precedenti.
Nella relazione tecnica a supporto della delibera TARI si evince che il conferimento annuale per l’anno 2017 di rifiuto indifferenziato in discarica è di 14.500 tonnellate, dunque nettamente inferiore ai 18.500 dei dati storici.
La domanda appare spontanea: l’aumento della raccolta differenziata avrebbe fatto diminuire la nostra tassazione. Perché, invece, è aumentata?
La Sogeir, che gestisce la discarica Saraceno-Salinella, ha aumentato, per i nuovi trattamenti imposti dal governo Crocetta (il tritovagliatore ecc), il costo dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati portandoli da 83 euro a tonnellata a 125 euro a tonnellata a Dicembre 2016 e infine a 155 euro a tonnellata a Luglio 2017.
Potremmo allora affermare senza tema di smentita che uno dei motivi dell’aumento della TARI è dovuta a questo sproporzionato e crescente costo di conferimento dei rifiuti indifferenziati in discarica.
Destino inevitabile? E’ abbastanza evidente che per arginare il fenomeno, contrastarlo, da parte dell’Amministrazione attuale dovevano essere assunte una serie di correttivi per aumentare la raccolta differenziata.
In verità, solamente in questi giorni si sta procedendo alla distribuzione dei mastelli e forse è mancata la giusta accelerazione che il tema richiedeva, soprattutto per evitare alla città questo ulteriore salasso.
Facciamo un ulteriore approfondimento. Il piano economico finanziario 2014 prevedeva una copertura con la TARI pari a 5.673.616 euro, e poi con diversa finanza venivano garantiti con circa 500.000 euro per appalti esterni per la pulizia delle spiagge, scerbatura, pulizia strade, pulizia cunette e caditoie, derattizzazione. Nel piano ARO tutti questi servizi sono stati inseriti con un importo complessivo di circa 5.500.000 euro.
Il ribasso d’asta. La gara dell’Urega ha avuto un ribasso d’asta importante di circa il 10% che ha consentito un ulteriore risparmio rispetto a quanto previsto nei precedenti piani finanziari.
A questo punto ci poniamo una domanda: Nel piano ARO ci sono a costi inferiori rispetto alle tariffe TARI del 2014 dei vari servizi. Se il ribasso d’asta ha apportato ulteriori risparmi, come mai le nostre odiate tariffe non diminuiscono?
In verità se tutto filava liscio, i costi potevano essere diminuiti già dalla precedente Amministrazione. Purtroppo (nella nostra Regione non si è mai affrontato definitivamente ed adeguatamente il tema della raccolta e smaltimento dei rifiuti, procedendo con proroghe e deroghe elemosinate al Governo centrale), si si sono dovute fronteggiare emergenze importanti che hanno colpito tutti i Comuni siciliani.
I maggiori costi del 2016 dovuti all’emergenza rifiuti, sono stati spalmati, dalla precedente Amministrazione, nelle annualità 2017 per 283.00 euro, 2018 per 244.00 euro, 2019 per ulteriori 244.000 senza fare delle modifiche tariffarie.
Dunque, a causa dell’emergenza non sono state diminuite le tariffe, ma non hanno subito aumento per via della “strategia” finanziaria attuata.
I dati vanno nella direzione inversa rispetto a quella che si tenta di far emergere, e cioè che l’aumento della TARI 2018 sia conseguenza della passata Amministrazione.
Non intendiamo fare gli avvocati di nessuno, ma siamo fortemente convinti che i grossi problemi sono dovuti al mancato incremento della raccolta differenziata ferma ancora al 32%, nonostante l’avvio del nuovo servizio e negli aumenti vertiginosi dei costi di conferimento in discarica e all’emergenza rifiuti dell’estate 2017, con un incremento riportato nella relazione tecnica a supporto della delibera di circa 144.780 euro per le fatture relative all’incremento del costo in discarica nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre.
Bisogna, oggi, applicare il massimo dello sforzo: da parte dell’Amministrazione comunale, delle ditte deputate alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, e in maniera determinante all’assimilazione di una nuova cultura dei cittadini. Senza cambio di cultura in materia di rifiuti, saremo costretti a subire aumenti.
Che la copertura del costo dei rifiuti sia coperto dalla TARI e spalmato tra i contribuenti è fuorviante. Urge lavorare ogni giorno per migliorare il servizio, da parte di tutti.
Lunedì 26 è stato convocato (Dietro polemiche per via dell’anticipazione di due giorni rispetto alla data dapprima comunicata) il Consiglio comunale.
E’ auspicabile un dibattito costruttivo ad opera delle parti politiche, pensando all’obiettivo principale: aumentare la raccolta differenziata, sensibilizzare i cittadini, applicare un rigoroso controllo sul rispetto contrattuale del Piano Aro.
Ma ancora, purtroppo, dobbiamo registrare ritardi: non è stato individuato il responsabile che avrà il compito di far osservare il contratto.
Filippo Cardinale