TERME, CONTINUA IL “ROMANZO”. MANCA ANCORA IL VERBALE DI CONSISTENZA E ARMAO HA LA SUA VISIONE

 

La storia delle terme, specie dall’inizio del 2006 ad oggi, si è rivelata un romanzo dai mille risvolti. Dal tragico alla farsa, dal thriller all’horror, sono state scritte copiose pagine che a distanza di 12 anni non sono arrivate ancora ad una conclusione. E’ un libro (libraccio) aperto dove c’è posto per autori di volta in volta. Politici che sciorinano soddisfazioni ma che svelano la propaganda politica, dirigenti che da anni sono in cerca di una soluzione che stentano (non vogliono) trovare.

Soluzioni affrettate, evidentemente per scopi politici. E alla fine, il vero masso legato ai piedi è rappresentato proprio dalla politica e da una classe dirigente regionale incapace a risollevare le sorti di una risorsa strategica per lo sviluppo del territorio.

Da quel 25 ottobre, festaiolo con la presenza di politici rigorosamente del PD, quando si firmò un atto concessorio di alcuni beni termali al Comune, sono trascorsi ben cinque mesi. Nell’atto stipulato tra il concedente e il concessionario a pagina 7 all’articolo 13 è specificato che il presente atto obbliga le parti solo dopo che lo stesso sarà approvato e reso operativo a norma di legge e previa acquisizione in consistenza dei beni oggetto di concessione.

Da allora ad oggi, dopo cinque mesi, nulla si sa ancora del verbale di consistenza. Adempimento che non è semplice, ma molto complesso. E’ stata istituita anche una Commissione consiliare speciale sulle Terme per monitorare i vari passaggi. Anche della Commissione, costituita da alcuni consiglierei comunali nulla si sa.

Quello che si sa è che il 13 dicembre scorso, come abbiamo riportato il 2 marzo scorso in un nostro articolo che può essere consultato cliccando sul seguente link https://www.corrieredisciacca.it/terme-la-regione-attende-gli-esperti-tecnici-del-comune/ , è la Regione che sollecita il Comune a sbrigarsi a redigere il verbale di consitenza.

Dopo cinque mesi, cala ancora il dubbio sul percorso da seguire. E’ ovvio che il neo Governo regionale vuole vederci chiaro sulla strategia elaborato dall’ex assessore Baccei. Il nuovo assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, è da sempre fautore del bando diretto da parte della Regione tramite un advisor. Del resto, non sono pochi i dubbi sorti all’interno del Palazzo di Città sul documento confezionato da Baccei. Tanto è vero che la questione è stata ribaltata ad altro dirigente comunale che nulla ha a che fare con il Patrimonio.

Il sindaco Francesca Valenti ha incontrato l’assessore Armao per capire le intenzioni del nuovo Governo regionale e sostiene che “non ci sarà alcun passo indietro dell’Amministrazione comunale rispetto al percorso tracciato sulle Terme  di Sciacca”. L’incontro si è svolto ieri dopo un breve incontro avuto ieri con l’assessore all’Economia Gaetano Armao, nel corso di una sospensione della seduta dell’Assemblea Regionale Siciliana. Un incontro che avrà un seguito lunedì prossimo, 26 marzo 2018.

Lo stesso sindaco non nasconde di essere preoccupata. “Sono riuscita a parlargli e a esprimere in maniera chiara la posizione del Comune di Sciacca. L’assessore ha manifestato perplessità e un’altra visione sul processo di valorizzazione del complesso termale. Una situazione che richiede un serio approfondimento. Ci siamo così aggiornati a lunedì prossimo in una riunione alla quale parteciperà anche il nuovo dirigente del dipartimento che ha in carico il patrimonio termale e il personale degli uffici amministrativi dell’assessorato regionale all’Economia”, ammette il sindaco.

“La posizione dell’Amministrazione comunale è chiara. Vediamo cosa ci dirà il governo regionale. Sulla base dell’esito dell’incontro di lunedì decideremo le eventuali azioni da intraprendere, a tutela degli interessi della città e del futuro delle Terme di Sciacca”.

Una domanda appare spontanea: oggi i beni termali vivono nel limbo. Una parte non è stata ancora consegnata, l’altra del verbale di consistenza che rende, oggi, non giuridicamente valido l’atto firmato lo scorso 25 ottobre.

Non è solo il sindaco ad essere preoccupato. Nuccio Cusumano è convinto che il nuovo Governo regionale voglia “ricacciare  nel limbo della non decisione o peggio ancora dell’azzeramento di decisioni assunte dal precedente Governo regionale il destino del patrimonio termale e alberghiero di Sciacca, con il rischio di vedere lo stesso film degli anni precedenti , con gravi responsabilità e gravi ritardi che hanno azzerato speranze accese anche dalle tante assicurazioni degli assessori regionali presentatisi a Sciacca nel tempo passato”.

Cusumano comprende che “è in discussione la credibilità di un intera classe dirigente, non solo locale e provinciale ma anche regionale” e auspica che non si inauguri ” un altro filotto quinquennale, per la durata della legislatura regionale , di incontri, riunioni, tavoli tecnici alla ricerca di soluzioni e di sbocchi che una burocrazia seria autorevole e trasparente in questi anni avrebbe dovuto trovare tranne che la stessa non sia stata ostacolata per ragioni che non possono in alcun modo ritardare la definizione di un percorso il più solare possibile” .

Nello stesso tempo, Cusumano invita la nascita di un incontro “che coinvolga tutte le forze politiche e che costituisca anche un rafforzamento della iniziativa già assunta dal Sindaco di Sciacca e che abbia esiti risolutivi e celeri per il futuro del nostro termalismo”.

Il nostro giornale vanta un archivio di 30.000 articoli. Basta scrivere “Terme” nella casella di ricerca per rileggere quel famoso libro dei sogni, senza fine, che abbiamo citato sopra.

Filippo Cardinale